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Ogni italiano, in cuor suo, già lo sapeva; la pasta è il linguaggio universale dell’amicizia e, dove c’è la pasta, si accende la compagnia e si creano legami. Ma adesso, grazie ad una ricerca commissionata al Behavior & Brain Lab dell’Università IULM dai pastai di Unione Italiana Food, abbiamo la conferma scientifica.

Regina della Dieta Mediterranea fiore all’occhiello del Made in Italy e alimento fra i più sostenibili grazie al prezzo accessibile, alla lunga shelf-life accompagnata alla facilità di trasporto e conservazione, alla trasversalità che la rende idonea come alimento dall’infanzia alla terza età, perfetta per gli sportivi ma che non deve essere eliminata nemmeno da chi segue una dieta ipocalorica, facendo attenzione alle quantità e ai condimenti.

La Presidente dei pastai italiani Margherita Mastromauro è molto soddisfatta dei risultati dell’indagine: “Abbiamo sempre saputo che la pasta è un alimento conviviale, ora arriva la conferma scientifica. Dove c’è la pasta, si accende la compagnia e si creano legami” 

Ma come si è svolto l’esperimento scientifico?

Per la prima volta, il potere socializzante della pasta è stato misurato con strumenti neuroscientifici. I ricercatori hanno utilizzato metodologie come il brain-tracking, l’analisi delle attivazioni cerebrali legate alle emozioni, come la variazione del battito cardiaco e della microsudorazione su un campione di 40 soggetti (20 donne e 20 uomini) divisi in 20 in coppie di età compresa tra i 25 e i 55 anni, senza allergie o intolleranze alimentari, appassionati di pasta (1 su 2 dichiara di consumarla quotidianamente e per il 53% è un vero e proprio comfort food) film e giochi. Lo studio ha così individuato l’effetto del consumo di pasta sulla qualità delle interazioni sociali, ha confrontato le emozioni positive e la connessione percepita in diverse esperienze condivise come la visione di uno spezzone di un film, la condivisione di un’attività ludica e una fase di interazione libera, identificando gli indicatori neuroscientifici, fisiologici e comportamentali che spiegano il ruolo unico della pasta nella promozione della convivialità.

Risultato: la pasta stimola emozioni positive e rafforza i legami sociali in modo significativamente superiore ad altre attività di gruppo.

Il Prof. Vincenzo Russo di IULM conclude: “La scienza si è messa al servizio delle emozioni per certificare che pasta fa rima con convivialità. I risultati ci permettono di affermare che la pasta è un vero e proprio catalizzatore di relazioni e che un piatto di spaghetti a centro tavola può dar vita ad una rete sociale”

www.unioneitalianafood.it