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Il magazzino

È una storia di lavoro, di rinascita, di solidarietà, di inclusione e molto altro, quella della Società Cooperativa Agricola il cui nome è stato ispirato dalla Madonnina che sorge in prossimità della sede principale di Lesignana di Modena, nel cuore dell’Emilia.

Oggi sulla homepage del sito (www.caseificio4madonne.it) è ben in evidenza il messaggio che informa i clienti: Solidarietà Alluvione: dal 1 al 30 giugno, per ogni kg di Parmigiano Reggiano venduto sul nostro e-shop, doneremo 2 Euro ad ANPAS Emilia Romagna. Perché sia chiaro che nell’animo della gente di Emilia Romagna alberga da sempre lo spirito del mutuo soccorso e della riconoscenza.

Infatti qui al Caseificio 4 Madonne non dimenticano i gravissimi danni subiti nel corso del terribile terremoto del 2012 e nel nuovo stabilimento di produzione campeggiano le gigantografie di quei momenti difficili, con i magazzini crollati e le forme irrimediabilmente distrutte, e non dimenticano quanto siano stati allora importanti gli aiuti che, uniti alla grande forza della cooperativa, hanno permesso di ricostruire, rinnovare, ampliare e mettere in sicurezza antisismica il sito produttivo.

Qui oggi lavorano in armonia operai specializzati italiani ed immigrati in un clima di grande collaborazione e inclusione, un sito produttivo modello che fa capo ad altri 6 caseifici della cooperativa fondata nel 1967, per un totale di 7 caseifici dislocati fra le province di Modena, Reggio Emilia e Bologna, che trasformano il latte di 60 soci conferitori proveniente sia dalle pianure ce dalle montagne. Ed è proprio questo ventaglio di realtà che permette alla Società Agricola di preparare prodotti con differenti biodiversità come il Parmigiano Reggiano Vacche Rosse, il Parmigiano Reggiano Biologico e il Parmigiano Reggiano “Prodotto di Montagna” venduti anche in alcuni punti vendita diretta che offrono diverse stagionature, fino a 70 mesi.

Oltre al Parmigiano Reggiano D.O.P. il Caseificio 4 Madonne propone burro, ricotta, Tosone e spalmabile di Parmigiano Reggiano.

Testo e foto di Clara Mennella – ASA