Per la Giornata nazionale degli Alberi, che si tiene in tutta Italia giovedĂŹ 21 novembre,
FSC Italia ha messo alla prova dei fatti le credenze piĂš diffuse. Con qualche sorpresa.
âI boschi italiani stanno sparendoâ. âDalle foreste si ricava solo carta e legnoâ. âI boschi sono di tuttiâ. Quante volte sui media o sui social network leggiamo affermazioni di questo tipo? In realtĂ , quanto sono vere e quanto ne sappiamo davvero, come cittadini, sulla situazione delle foreste italiane e quanto anche noi a volte siamo vittime di informazioni superficiali e imprecise che mistificano poi gli interventi necessari? FSC Italia, rappresentate per il nostro Paese della Ong internazionale che da 25 anni si occupa di promuovere la gestione forestale responsabile, ha messo alla prova le credenze piĂš diffuse, sfatando dieci miti consolidati.
1. I boschi italiani stanno scomparendo
Falso: i boschi italiani sono in continua espansione. Dalla fine della prima guerra mondiale ad oggi, la superficie forestale italiana è triplicata. Se negli anni venti erano censiti in Italia circa 4 milioni di ettari di boschi, oggi se ne contano piĂš di 11 milioni. Solo nellâultimo decennio la superficie forestale italiana è aumentata del 5,8%, pari a circa 77 mila campi da calcio (ri)prendendosi gli spazi abbandonati delle nostre colline e montagne (fonte: Crea).
2. Bosco significa solo legname
Falso: il legname è solo uno dei tanti servizi e prodotti forniti dai boschi. Alberi e piante ci offrono infatti protezione del suolo dallâerosione e dal dissesto idrogeologico, regolazione del ciclo dellâacqua, fissazione del carbonio, habitat per la biodiversitĂ e infine spazi per attivitĂ sportive, educative, terapeutiche e ricreative. Lâinsieme di tutti questi prodotti e servizi prende il nome di servizi naturali o ecosistemici.
3. I boschi italiani sono tutti naturali
Falso: i boschi italiani sono il risultato dellâazione dellâuomo. L’88% di queste aree è al giorno dâoggi antropizzata e di origine semi-naturale. I paesaggi forestali italiani, infatti, sono stati modellati dallâuomo nel corso dei secoli e si ritrovano semplificati nella struttura e nella composizione di specie (fonte: Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi di Carbonio).
4. I boschi non vanno toccati
Falso: una buona gestione dei boschi permette di valorizzarne i prodotti e servizi senza comprometterne le funzionalitĂ . Certo, i boschi non hanno bisogno dellâuomo, ma siamo invece noi ad avere bisogno dei boschi e la gestione attiva è lâunico strumento capace di mitigare gli effetti derivanti dai cambiamenti climatici, dallâinstabilitĂ idrogeologica, dagli incendi, dalla diffusione di patogeni e di specie invasive.
5. Chi pianta è buono, chi taglia è cattivo
Falso: tagliare un albero non è di per sÊ un crimine, se fatto secondo piani di gestione responsabile. Quando il taglio viene effettuato da operatori specializzati e secondo una pianificazione ben precisa, applichiamo un approccio di selvicoltura naturalistica, ossia un sistema dove gli alberi vengono tagliati in modo selettivo, mirando ad imitare le dinamiche naturali del bosco e favorendo la rinnovazione naturale delle specie.
6. PiĂš legno e carta vuol dire meno boschi
Falso: il legno è il materiale di origine biologica, rinnovabile e riciclabile, piĂš importante a disposizione dellâuomo sulla terra. Possiamo quindi usarlo in maniera sostenibile, ad esempio tagliando le piante seguendo i ritmi naturali di rigenerazione del bosco. Lâimpiego del legno sostituisce poi lâuso di materiali derivanti da fonti fossili inquinanti come la plastica. Se certificato FSCÂŽ, garantisce infine la gestione responsabile della foresta di origine.
7. I boschi italiani sono di tutti
Falso: il 63% dei boschi italiani risulta di proprietĂ privata, individuale o familiare. Il restante 34% dei boschi è invece di proprietĂ pubblica, molto spesso di organi territoriali come i Comuni. Solo il 3% dei boschi italiani non ha proprietario o esso risulta sconosciuto (fonte: Agenzia europea per lâAmbiente).
8. Il fuoco è nemico dei boschi
Parzialmente falso: il fuoco è in realtĂ un elemento che ha un preciso ruolo negli ecosistemi forestali, in particolare quelli mediterranei. Tuttavia, gli incendi di origine naturale (ad esempio quelli causati dai fulmini) in Italia sono molto rari. Il vero nemico dei boschi è in realtĂ lâabbandono dei terreni e la negligenza dellâuomo che, sommati ai cambiamenti climatici, portano ad un aumento degli incendi e della loro capacitĂ distruttiva.
9. Le nostre foreste non valgono nulla
Falso: il valore economico prodotto dalle foreste italiane è di 450 euro per ettaro allâanno, pari a 85 euro per cittadino. Dobbiamo tenere presente che il bosco protegge le nostre case dallâerosione del suolo e dalle alluvioni, ci assicura acqua pulita e produce lâossigeno che respiriamo: tutto questo fa una bella differenza nel nostro portafoglio – e nella nostra vita (fonte: Rapporto The Economics of Ecosystems & Biodiversity).
10. Quindi va tutto bene?
Purtroppo no: la situazione italiana è lontana dal principio della gestione forestale sostenibile. I boschi ricoprono ormai circa il 40% del territorio italiano (Fonte: RAF Italia), ma ne utilizziamo solo una minima parte: questo abbandono è unâoccasione mancata di sviluppo che ci porta ad essere tra i principali importatori di legname in Europa, oltre ad esporci a rischi sempre maggiori a causa del dissesto idrogeologico e degli incendi.
Il Forest Stewardship Council (FSC)
Creato nellâottobre 1993, il Forest Stewardship Council (FSC) è unâorganizzazione non governativa e no-profit che include tra i suoi 900 membri internazionali gruppi ambientalisti (WWF e Legambiente) e sociali, comunitĂ indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno e la carta, gruppi della grande distribuzione organizzata, ricercatori e tecnici, che operano insieme allo scopo di promuovere in tutto il mondo una gestione responsabile delle foreste. LâOng è governata da un organo decisionale sovrano, lâAssemblea Generale dei Soci, suddiviso in 3 Camere (Sociale, Ambientale ed Economica), con eguale potere di voto.
FSC Italia nasce nel 2001 come associazione no-profit, in armonia con gli obiettivi di FSC International. Anche in Italia il marchio FSC ha assunto un ruolo di primo piano nel mercato dei prodotti forestali quali legno, carta e prodotti non legnosi (come ad esempio il sughero), collocando il nostro Paese al secondo posto nella classifica internazionale di certificazioni FSC della Catena di Custodia (Chain of Custody, CoC). FSC si propone come punto di riferimento nella legalitĂ e sostenibilitĂ della filiera legno-carta, in accordo con i piĂš attuali standard di gestione responsabile della risorsa forestale.
Il marchio identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. La foresta di origine viene infatti controllata e valutata in maniera indipendente in conformitĂ a questi standard (principi e criteri di buona gestione forestale), stabiliti ed approvati dal Forest Stewardship Council International tramite la partecipazione e il consenso di tutte le parti interessate.
Contatti stampa
Mariagrazia Bonollo – Ufficio stampa FSC Italia
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