Il 6 aprile si torna a celebrare la Carbonara, ricetta tipica della cucina romana e laziale, diventata ormai patrimonio della gastronomia italiana. Certo perché la Carbonara piace, e molto; da Nord a Sud viene preparata e gustata fra le mura domestiche e servita nel “fuori casa” ormai da 70 anni. Infatti di questa delizia è stata trovata la ricetta originale del 1954, quasi identica a quella servita ai giorni nostri.
Anche quest’anno, il Carbonara Day sarà un’occasione per unire milioni di appassionati sui social, con un flusso immenso di contenuti, dirette video e immagini di piatti. Per partecipare, basta seguire gli hashtag #CarbonaraDay e #FormatoCarbonara e condividere la propria versione di questo piatto simbolo della cucina italiana.
La ricetta della Carbonara tradizionale è nota ai più (pasta, guanciale, uovo, pecorino romano e pepe nero), al netto delle varianti che possono offrire emozioni ed experience alternative. Ma un quesito è rimasto fino ad ora senza una risposta certa: qual è il formato di pasta più apprezzato per essere condito dal sugo alla carbonara?
A chiederlo agli italiani ci hanno pensato i pastai di Unione Italiana Food, commissionando un’indagine demoscopica ad AstraRicerche e lanciando il tema della IX° edizione del #CarbonaraDay che sarà #FormatoCarbonara: spaghetto, rigatone, mezza manica o tonnarello, qual è il formato ideale per la Carbonara?
La ricerca è stata realizzata nel mese di febbraio 2025 tramite 1.009 interviste online ad un campione di italiani 18-65enni. Come dire, anche quando si parla di formato, la Carbonara apre le proprie porte verso una dimensione infinita, ma vediamo i risultati della ricerca:
Per tutti gli italiani o quasi (93,4%) il formato di pasta è importante per la buona riuscita del piatto e per quasi 1 italiano su 2 (47,2%) è un elemento molto importante. La pasta lunga vince sulla pasta corta 6 a 4. Sono, infatti, 6 italiani su 10 (57,9%) a preferire i formati lunghi, contro il 36,8% che preferisce la pasta corta. Prevale inoltre la pasta rigata rispetto a quella liscia: 61% contro il 32,2%. Non sorprende, quindi, che il formato più votato per questo piatto siano gli spaghetti (scelti dal 59,9% degli italiani e il preferito per il 51,7%. Nel 2024, secondo i dati NielsenIQ in Italia ne sono stati consumati oltre 100 milioni di kg). E se tra i formati di pasta corta troviamo i rigatoni (scelti dal 24,6% con un 13,9% che lo dichiara formato preferito) e le mezze maniche (19,5% e 10,0%. Nel 2024 sono stati consumati quasi 69 milioni di kg tra rigatoni/tortiglioni/maccheroni), due formati “classici” della Carbonara, a gran sorpresa, 2 italiani su 10 (19,9%) votano le penne (formato preferito per il 10,1%. Nel 2024 sono stati consumati 105,5 milioni di kg).
In chiusura per questa 9ª edizione, i pastai di Unione Italiana Food hanno interpellato 3 veri esperti di Carbonara e di cucina, gli chef Barbara Agosti (Eggs – foto sopra) che è l’ambasciatrice della Carbonara a Milano e si diverte a prepararla con i formati più creativi e in diverse varianti. Barbara è del team PENNE! Sarah Cicolini (SantoPalato – foto sotto) che è la stella cometa della cucina romana, per la Carbonara sposa il RIGATONE e, infine, Luciano Monosilio (Luciano Cucina Italiana – foto in basso) il Re indiscusso della Carbonara vota lo SPAGHETTO, formato del quale è maestro.
Ora non ci resta che prestare attenzione ai social, visto che la Carbonara è la ricetta di pasta più condivisa. Basti pensare che sul solo Instagram sono oltre 2 milioni i contenuti con l’hashtag #Carbonara. Ideato nel 2017 dai pastai di Unione Italiana Food, il #CarbonaraDay ha raggiunto in 6 anni una platea potenziale di 1,7 miliardi di persone, diventando un appuntamento imperdibile per food influencer, media, cuochi e appassionati che desiderano condividere opinioni a proposito di questo piatto e, più in generale, sul rapporto tra tradizione e contaminazione in cucina.