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Le alte temperature sono state la causa della distruzione della fioritura dell’eucalipto, quasi interamente devastata, e di quella del timo, totalmente bruciata dal caldo, due delle più importanti risorse della Sardegna per quanto riguarda la produzione del miele. Infatti, la mancata fioritura ha causato la quasi totale mancanza di nettare, oltre che la morte di circa il 40% delle api.

Un vero disastro sia dal punto di vista produttivo che da quello ambientale.

Secondo quanto evidenziato dal Centro Studi Agricoli, a causa della mancata fioritura nell’isola la produzione media per arnia è scesa da 14 kg a 4 kg. A questo si aggiunge il caldo che ha influenzato la temperatura interna delle arnie portandola dai 30 gradi normalmente misurati fino a quasi 45 gradi, causando le morte delle api, il disseccamento delle uova pronte a schiudersi e, in alcuni casi, perfino la liquefazione del favo. Un danno economico che viene valutato ad oggi in oltre 5 milioni di euro ai quali vanno aggiunti anche circa 10 milioni di euro per i danni indiretti dovuti alle ridotte impollinazioni.

Fonte ANSA

A cura di Redazione ASA – asa.web@asa-press-com