Knorr lancia in italia il primo progetto pilota di agricoltura rigenerativa che punta ad abbassare del 35% le emissioni di gas serra e del 30% il consumo di acqua
- Al via il progetto italiano di agricoltura rigenerativa di Knorr per coltivare il riso prodotto nel rispetto dellâambiente.
- Contribuire a mitigare i cambiamenti climatici e rigenerare i terreni, attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra, il miglioramento della biodiversitĂ e della qualitĂ dellâacqua: questi i tre ambiziosi obiettivi da raggiungere insieme agli esperti di Parboriz e Innova-tech con la collaborazione di ricercatori e professori delle UniversitĂ di Torino, Pavia, Milano.
Milano, 30 novembre 2022 â Il modo in cui coltiviamo gli ingredienti che portiamo in tavola tutti i giorni contribuisce in maniera impattante sul problema del cambiamento climatico: Il sistema alimentare è responsabile per oltre il 30% alle emissioni di gas serra. La sola adozione di pratiche “sostenibili”, che minimizzano lâimpatto ambientale delle colture, oggi non è piĂš sufficiente. Occorre un cambio di paradigma, che miri ad un contributo ambientale ancora piĂš incisivo. Da qui nasce il progetto Knorr di agricoltura rigenerativa che, attraverso la riconnessione con la natura stessa, punta alla riduzione fino al 35% delle emissioni di gas serra, al miglioramento della biodiversitĂ , della salute dei terreni e alla riduzione dellâutilizzo di acqua fino al 30%.
Una delle prime iniziative nasce proprio in Italia, come parte del programma âBuonCibo Knorrâ: è qui che è partito il progetto pilota di agricoltura rigenerativa del riso, portato avanti grazie alla preziosa collaborazione di Parboriz con ricercatori e professori delle UniversitĂ di Torino, Pavia, Milano e di Innova-tech. Un progetto che punta ad adottare pratiche innovative con lâobiettivo di ridurre fino a un terzo le emissioni di gas serra e, al contempo, a migliorare la qualitĂ dellâacqua e del suolo.
âDa questo progetto ci aspettiamo importanti risultati in termini qualitativi e quantitativi â ha spiegato Aldo Ferrero, professore del dipartimento DISAFA dellâUniversitĂ degli studi di Torino e coordinatore scientifico del progetto. Al termine della fase pilota, lâobiettivo è quello di ottenere una riduzione fino a circa il 30% delle emissioni di gas serra rispetto alle condizioni ordinarie di coltivazione. Ci aspettiamo anche di avere un importante aumento della presenza di uccelli acquatici, insetti impollinatori e anfibi. Riteniamo di poter ottenere i primi significativi risultati e la conferma del raggiungimento dei nostri obiettivi giĂ tra fine di questo anno e lâinizio del prossimoâ.
Lâapproccio ârigenerativoâ è alla base del grande obiettivo su scala globale che Knorr si è voluta dare da qui al 2025: portare alimenti âbuoniâ per le persone e per il pianeta in 7 miliardi di piatti implementando 50 progetti di agricoltura rigenerativa che coinvolgeranno lâ80% degli ingredienti chiave dei suoi prodotti entro i prossimi 4 anni. Si tratta di progetti a lungo termine con obiettivi specifici il cui impatto potrĂ essere valutato sia nel breve che nel lungo periodo. Knorr è accanto ai produttori, per aiutarli a identificare quali pratiche avranno il maggiore impatto dal punto di vista della rigenerazione e supportarli nello sviluppo di indicatori misurabili, metodologie di campionamento e analisi.
IL PROGETTO ITALIANO
Il progetto di agricoltura rigenerativa lanciato da Knorr in Italia è conforme ai Principi di Agricoltura Rigenerativa di Unilever ed è stato progettato per contribuire a ridurre le emissioni di carbonio, per favorire la biodiversitĂ e per migliorare la qualitĂ dellâacqua. Per ogni area, sono state adottate specifiche pratiche sviluppate nel rispetto di flora e fauna del territorio.
– la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra è attesa attraverso lâadozione di pratiche agronomiche opportune di gestione del suolo e dellâacqua, come ad esempio le sommersioni invernali. Inoltre, il miglioramento della fertilitĂ del suolo può essere ottenuto attraverso lâadozione della pratica del sovescio, cioè della tecnica che si basa sulla semina di una coltura in successione alla raccolta del riso e poi del suo interramento prima della coltivazione di un nuovo ciclo di riso.
– lâaumento della biodiversitĂ nellâambiente della risaia sarĂ raggiunto attraverso una serie di interventi che permettano di incrementare la presenza di insetti impollinatori, di anfibi e di uccelli, in particolare degli uccelli acquatici.
âA questo riguardo, è fondamentale la corretta gestione della vegetazione presente sugli argini delle risaie insieme alla presenza costante di acqua, in alcuni solchi della risaia, durante la stagione vegetativa. Il principale obiettivo, in questo caso, è quello di favorire lo sviluppo dei cicli naturali, in modo da consentire alla natura stessa di sostenere e migliorare la produzione risicolaâ ha commentato Edoardo Saluzzo, responsabile R&D di Innova-tech, partner del progetto.
– il miglioramento della qualitĂ dellâacqua può essere ottenuto grazie ad una significativa riduzione dei residui dei prodotti utilizzati per la difesa del riso. Fondamentale per il raggiungimento del risultato sarĂ una meticolosa scelta ed uso dei prodotti stessi e unâadeguata gestione dellâacqua di risaia.
âAderire a questo progetto di agricoltura rigenerativa permetterĂ alla mia azienda di migliorare lâefficienza produttiva e la sostenibilitĂ ambientale della produzione del riso. Con lâadozione di processi innovativi come ad esempio lâintroduzione delle colture da sovescio[1] e di sistemi di precision farming[2] mi sarĂ possibile contenere i costi di produzione e limitare i possibili effetti sfavorevoli sulla natura, migliorando anche la qualitĂ del riso, che è ovviamente una delle nostre prioritĂ .â racconta il dott. Marco Baino, della Baino Martino E Marco SocietĂ Agricola, aderente al progetto.
âRestituire alla naturaâ è uno dei messaggi chiave di questo ambizioso progetto che vede proprio nel coinvolgimento attivo degli agricoltori la chiave di volta. Il percorso è solo allâinizio ma la nostra visione è molto chiara: con il giusto sostegno, gli agricoltori possono essere in prima linea negli sforzi globali e locali per proteggere e rigenerare la natura.
âCome Unilever riteniamo che lâimpatto ambientale sia una nostra responsabilitĂ e quindi ne abbiamo fatto la nostra missione. Lâobiettivo dellâambizioso percorso che abbiamo intrapreso va nella direzione di promuovere e sensibilizzare i consumatori e gli operatori tutti verso scelte piĂš sane e sostenibili per gettare le basi di un futuro migliore per noi e per le prossime generazioniâ commenta Barbara Cavicchia, General Manager Nutrition Italy Unilever. âSi tratta di un impegno che portiamo avanti in tutto il mondo e che in Italia prende forma attraverso il progetto BuonCibo Knorr che, in soli 4 anni, ha raggiunto importanti traguardi. Un percorso che vuole dare agli italiani il modo per portare in tavola piatti sempre migliori per se stessi e per il nostro pianeta, attraverso consigli, ricette, e prodotti sempre piĂš responsabili. Eâ un programma possibile grazie alle virtuose partnership, ormai collaudate, con enti istituzionali e accademici, societĂ scientifiche e professionisti accreditati, che tra le altre cose ci hanno supportato nel creare le âricette del Buon Ciboâ, aiutandoci a mangiare con gusto e semplicitĂ un poâ piĂš verdure e proteine vegetali, e selezionare gli alimenti che possono fare la differenza. Dobbiamo lavorare insieme per trasformare il modo in cui il cibo viene coltivato, contribuendo a salvaguardarne il futuro, per sempreâ conclude Barbara Cavicchia.