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Si tratta di una antica varietà spagnola, la listada de Gandia, dal nome della cittadina vicina a Valencia, dove ha avuto origine, la cui coltivazione era stata gradatamente abbandonata ma oggi recuperata grazie all’impegno di associazioni contadine impegnate nella salvaguardia delle biodiversità e conosciute come seed savers. Il nome scientifico della melanzana striata è Solanum melongena, conosciuta anche come melanzana zebrina per le striature bianco avorio che percorrono il viola della buccia. I colori sono brillanti e la forma può essere allungata o leggermente globosa, di media o piccola pezzatura. Questa melanzana è molto apprezzata per la sua polpa bianca e dolce, di solito povera di semi, che possiede interessanti virtù nutrizionali. Ha infatti un buon contenuto di vitamine, sali minerali e fibre mentre l’alta percentuale di acqua presente nella polpa ne riduce le calorie a circa 25 per 100 grammi. E’ inoltre apprezzata per le sue proprietà benefiche su fegato, colesterolo e acidi urici oltre che per quelle antiossidanti.

L’ACQUISTO

Indice di freschezza sono il colore brillante e lucido della buccia, che deve essere anche ben tesa, e la consistenza carnosa e soda della polpa, leggermente gonfia ma non troppo perché altrimenti potrebbe essere eccessivamente matura. Controllate anche il picciolo, che deve essere ben verde e con il taglio fresco.

LA CONSERVAZIONE

Se raccolta da poco la melanzana si conserva fino a una settimana in frigorifero, nello scomparto delle verdure e racchiusa in un sacchetto di carta o in quello traforato apposito per le verdure. Il picciolo aiuta a mantenere la freschezza, quindi va tolto solo al momento di cucinare la melanzana.

IN CUCINA

La particolare dolcezza della sua polpa rende questa melanzana molto versatile in cucina: contorni, primi piatti e salse, ma quello che la fa apprezzare maggiormente è la sua capacità di assorbire poco olio in frittura. E’ quindi l’ideale per parmigiana, caponata, moussaka e per tutte le preparazioni che hanno come base le melanzane fritte. E’ inoltre perfetta per salse e conserve meno usuali come confettura, chutney e relish.

Queste due sue caratteristiche rendono di solito superfluo salare e lasciare riposare le fette della melanzana striata prima di friggerle. Ma si può farlo ugualmente, lasciandole cosparse con sale grosso per 15-20 minuti prima di sciacquarle e strizzarle.

La melanzana striata dà risultati eccellenti anche cotta al forno, divisa a metà e svuotata per formare due barchette che si possono farcire in moltissimi modi, o per ricavarne poi la polpa per ripieni o per altre preparazioni tipo la salsa greca (con yogurt, limone, aglio, olio e erbe aromatiche) da servire con pane pitta o crostini o con il pinzimonio. Se la cuocete intera, forate la melanzana con uno spiedino e lasciatela per circa mezz’ora nel forno a 180 °C.


A cura di Enza Bettelli / asa.web@asa-press.com