Viaggio in Oltrepò Pavese alla scoperta del Pinot Nero e di come il vitigno di punta della cantina Prime Alture diventi punto di riferimento dei milanesi amanti del vino.
Un progetto di vita. Un sogno che diventa realtà. La passione per il vino e per l’accoglienza. E ancora, la voglia di riscopre un territorio, votato a Dio Bacco, ma non ancora sulle bocche di tutti. Sono questi gli elementi che hanno spinto Roberto Lechiancole a investire nell’Oltrepò Pavese, terzo terroir al mondo per la produzione di Pinot Nero, al fine di produrre vini con distintivi e con una profonda riconoscibilità del vitigno, in un processo di agricoltura biosostenibile a tutela del consumatore finale.
E’ il 2006 quando Prime Alture muove i primi passi all’interno delle realtà produttive del panorama vitivinicolo lombardo, raggiungendo subito il consenso degli estimatori enologici e affermandosi in pochi anni come cantina di rilievo del territorio. L’azienda, situata a 290 metri sul livello del mare, oggi ha un’estensione di 10 ettari e produce 50.000 bottiglie, con vitigni a prevalenza di pinot nero e chardonnay. Roberto e il suo team, composto da Jean Francois Coquard, enologo d’eccellenza del panorama italiano e francese, al mastro di cantina Fausto Comotti, l’agronomo Claudio Giorgi e il mastro potatore Claudio Brunelli, hanno così dato vita a produzioni autentiche, riconoscibili e dal chiaro accento territoriale, con uve raccolte a mano in cassetta, pigiatura tempestiva e protezione dell’ossigeno dalla vigna all’imbottigliamento. Il Pinot Nero, colonna portante nonché prodotto di eccellenza, si traduce in “Monsieur Pinot Noir”, rosso di punta della maison, che riposa in barrique per almeno 12 mesi e “Bordo Bosco”, con affinamento in acciaio. Gli amanti delle bollicine trovano un nuovo modo di apprezzare il Metodo Classico grazie a “Io per Te”, pinot nero D.O.C.G. spumantizzato,affinato 36 mesi sui lieviti. Completano la gamma il nobile Merlot “L’altra metà del Cuore”, il profumato e raffinato “Madame Chardonnay” con passaggio in legno, l’aromatico bianco “Sopra Riva” da uve Moscato e Chardonnay, fino ad arrivare al Merlot rosato “Sotto Campo”, la classica Bonarda e il Passito di Riesling e Moscato.
Grazie a un instancabile lavoro commerciale dello stesso Roberto Lechiancole e alla collaborazione con Ambrosianawines (agenzia per Milano e provincia), i vini di Prime Alture hanno conquistato i migliori chef del panorama lombardo e vantano posizioni di rilievo nelle carte di ristoranti stellati e non. Lontano dalle logiche della GDO e dalle piattaforme di vendita online, oggi Prime Alture vuole arrivare al grande pubblico attraverso il progetto “La Cantina di Milano”: Felice Lo Basso, Claudio Sadler, Tommaso Arrigoni, Manolo Teruzzi, Stefano Grandi, Andrea Provenzani e Giuseppe Postorino sono solo alcuni degli chef che diventeranno gli ambassador di un’iniziativa dove cucina e vino avranno un dialogo diretto, con la presentazione dei loro migliori piatti in abbinamento alle etichette della Winery. Il progetto si allargherà poi nei mesi, con il coinvolgimento di altre personalità del mondo ristorativo milanese. L’obiettivo è far conoscere i vini in maniera tangibile, attraverso la veicolazione delle video ricette su mezzi online e offline, per offrire al pubblico finale una chiave di lettura nuova e diversa: l’Oltrepò Pavese è terra di ottimi vini di cui Prime Alture si fa portavoce, consegnando direttamente, senza minimi d’ordine e a temperatura di cantina. Dalla vigna, alla tavola.
Fonte Ufficio Stampa