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I grandi vini francesi rischiano di sparire per il surriscaldamento globale e una mancanza di diversità delle piante che non riescono ad invecchiare Il documentario Un point c’est tout (“Questo è tutto”) racconta il declino inesorabile dei vigneti francesi a causa del cambiamento climatico. Dalla pellicola del vivaista Lilian Bérillon emerge il fatto che senza un intervento rapido e definitivo i grandi vini francesi sono destinati a scomparire ma soprattutto che il surriscaldamento globale non è l’unico problema.

Leggi anche: Anche il vino analcolico avrà un suo premio di prestigio La Francia nonostante le proteste dei viticoltori ha messo a disposizione circa 150 milioni di euro per l’espianto delle vigne che muiono premuaturamente ogni anno. “Una vera catastrofe, visto che è dalle vecchie viti, di almeno 40 anni, che si ottengono i grandi vini” afferma Lalou Bize Leroy.  Come riporta il Gambero Rosso, oltre al clima c’è infatti il problema di piante prive di “diversità” e incapaci di invecchiare. “Con questo documentario – ha detto Bérillon – ho voluto aprire la discussione e fare luce sull’opacità del sistema e sulle modalità operative dell’intera professione vivaistica viticola, che deve seriamente rivalutare il proprio approccio”.

Leggi anche: Addio sommelier, un naso elettronico riconosce il falso vino Le prospettive per il futuro non sono rosee ma si guarda comunque con speranza ad approcci innovativi come la selezione massale e altre iniziative: “Ho voluto prendere posizione dando spazio alle aziende vinicole e alle case di champagne con cui il nostro vivaio ha lavorato per molti anni. Coloro che, come noi, sono convinti di aver fatto la scelta giusta nel lanciare sul mercato un nuovo tipo pianta”, spiega Bérillon.

Fonte AFFARITALIANI