I numeri sono chiari, quelli di Vinitaly 2023 che si terrà dal 2 al 5 aprile nel quartiere fieristico di Veronafiere:
- 4.000 aziende espositrici
- 30 Nazioni
- 68 Paesi
- 1.000 top buyer
- 80 degustazioni
e poi masterclass, concorsi, Vinitaly & The Night… senza dimenticare OperaWine, Vinitaly in the City.
A questi numeri vanno poi aggiunti tutte le attività (verticali, approfondimenti, presentazioni di ricerche, studi, libri…) che si susseguono all’interno degli stand.
Quattro giorni iper colmi di proposte che creano l’imbarazzo della scelta nei partecipanti in quella che è definita la grande fiera al mondo di vino italiano.
Un quadro che delinea una bella effervescenza del mercato enologico confermato anche dai numeri snocciolati durante la presentazione alla stampa, a Roma lo scorso 22 marzo, della 55° edizione di Vinitaly.
L’industria vinicola nel Belpaese vale 31,3 miliardi di euro e impegna ben 530mila aziende con circa 870mila addetti tanto da far rientrare il vino con 7,4 miliardi di euro di esportazioni nette. In cima alla speciale classifica relativa alla bilancia commerciale del made in Italy “tradizionale”, quello delle 4A (Abbigliamento, Alimentare, Arredamento, Automazione) che vale ogni anno circa 200 miliardi di euro. Il vino, con 7,4 miliardi di euro di esportazioni nette, si colloca al primo posto per livello del saldo commerciale (dati riferiti al 2022). Secondo l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese: «Siamo convinti che il vino sia una ricchezza straordinaria per l’Italia e che, come testimoniano i numeri presentati nel rapporto, la strada per l’ulteriore crescita debba necessariamente passare dall’export. È questo anche il traguardo di un Vinitaly che ha destinato gran parte delle proprie risorse in funzione di un allargamento globale della platea business e per il radicamento all’estero sui mercati mergenti e maturi».
La filiera “core” (coltivazione/produzione e vendita/distribuzione) vale 26,2 miliardi di euro (16,4 miliardi di euro la parte produttiva e 9,8 miliardi le vendite al dettaglio/ingrosso), impiega 836.000 addetti con un numero di aziende pari a 526.000. Mentre, la filiera “correlata” (tecnologie e macchinari per vigneto, cantina e controllo qualità/certificazioni) conta circa 1.850 aziende, con 34.000 addetti, per un fatturato di 5,1 miliardi di euro.
Vinitaly vuol essere sempre più una fiera che offre occasioni plurime di bussiness che quest’anno accogliere ben 1.000 super acquirenti (+43% rispetto all’edizione 2022) grazie anche al forte impegno dell’ICE: «Con grande soddisfazione collaboriamo a questa 55ma edizione di Vinitaly, che anche quest’anno vede un forte impegno da parte nostra con l’incoming di 400 operatori esteri da 43 Paesi», ha dichiarato il Presidente di Agenzia ICE Matteo Zoppas. «Il vino è il bene Made in Italy più venduto al mondo, come riporta l’analisi presentata oggi dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia, ed è al centro delle attività di Agenzia ICE per un 2023 che fa ben sperare dopo la crescita in valore del 2022. Abbiamo in programma un’attività di promozione nel mondo che includerà 9 saloni internazionali, 18 eventi autonomi di B2B e 8 incoming in Italia».
di Alice Lupi – ASA