Sapevo da Alessandra Lepri, che da tempo guida con grande professionalità e sincera passione la comunicazione e l’immagine del più antico e famoso ristorante di Bologna, che il Pappagallo lo scorso autunno se ne era volato via dal palazzo trecentesco nel cuore del centro storico…
Per un periodo di riposo ? Inseguendo una pappagallina ? Oppure a causa di un lupo cattivo che voleva “papparselo”…?
Verso fine anno passando da via Marconi mi ritrovo il Pappagallo appollaiato sopra una bottega dove una brigata di sfogline e alcuni giovani chef sono intenti a preparare le più tipiche specilità bolognesi di pasta fresca, dalle tagliatelle ai passatelli ai tortellini ed altri ripieni… Un breve volo dalla piazza medievale al centro moderno della città.
Un laboratorio, un punto vendita, ma anche un piccolo accogliente spazio che ospita cinque tavoli, offrendo a chi vuole degustarli direttamente sul posto i piatti iconici, in modo informale, senza servizio al tavolo. Tre mesi di intenso lavoro e piena affermazione.
Nel frattempo il mitico volatile ha già spiccato un altro volo, molto più ampio, una sorta di migrazione in pieno inverno… Ed ecco che il 21 marzo, primo giorno di primavera, lo troviamo già stabilmente installato in un luogo di straordinaria bellezza poco a sud della città, con una strada veloce che porta alle prime pendenze dei Colli Bolognesi. Qui l’uomo ha plasmato la natura pur rispettandola, creando un ambiente elegante ma non sfarzoso, accogliente ma non “leccoso”, dove tutto è concretamente bello e buono: il Golf Club Bologna, situato nell’area comunale di Monte San Pietro ma assai vicino alla città, è nato negli anni ’60 del secolo scorso per volontà di una trentina di imprenditori e professionisti bolognesi, progettato da famosi architetti inglesi secondo i canoni dei più importanti “18 buche”. Nell’ampia e confortevole Club House è definitivamente è felicemente trasmigrato il Pappagallo insieme ai suoi benemeriti proprietari Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti ed all’estroso, grande Chef Marcello Leoni.
Gradito ritorno anche di Filippo Gaddoni, con la sua preziosa consulenza come sommelier di lungo corso consolidata presso il Ristorante San Domenico e successivamente al Pappagallo.
La cucina è quella classica petroniana, aggiornata, apprezzata e consolidata in Piazza Mercanzia, vocata ai palati tradizionali dei bolognesi che non disdegnano le invenzioni e la ricerca della brigata, e vocata pure alla curiosità attenta dei viaggiatori, più che dei turisti. I piatti di pesce di preziosa qualità e fattura non mancano. La fama e la storia del nome create dai fratelli Zurla vengono così onorate.
Ma non è facile descrivere l’appagamento ed il relax apportati dall’assaporare prelibatezze servite con gentilezza in un’ambiente confortevole con tutt’attorno il verde ondulato dei campi da golf, senza smog ed i rumori del traffico.
Al Ristorante del Golf Club possono da quest’anno accedere non solo i soci, ma anche clienti del Pappagallo ed altri ospiti e avventori. Il rapporto fra la grande qualità del tutto ed i costi è davvero equilibrato. Per chi lo desidera, dopo il pranzo un maestro può essere disponibile per una lezione gratuita, probabilmente assai digestiva…
Per il Pappagallo il volo dalla città ne è valsa la pena. Speriamo che si fermi un po’ perche qui si sta proprio bene…
di Franco Mioni – ASA