10 min di lettura

Doppio appuntamento: 26 ottobre 2022 e 9-10 febbraio 2023. Phygital Edition

Come sarà il cibo del futuro alla luce degli eventi che hanno cambiato il mondo? Genuinità, autenticità e sostenibilità, alla base delle scelte del consumatore

Agroalimentare made in Italy: nel 2021, il comparto vale 538 miliardi di euro e rappresenta il 25% del PIL. L’Export italiano segna il record di 52 miliardi di euro.

  • Nel 2021 il sistema agroalimentare in Italia vale 538 miliardi di euro e rappresenta il 25% del PIL
  • Sempre nel 2021 l’export italiano segna il record di 52 miliardi di euro (+21% rispetto al 2020).

I maggiori acquirenti sono Germania, Stati Uniti, Francia e Regno Unito.

  • Post-Covid, guerra in Ucraina e crisi climatica come stanno cambiando l’industria agroalimentare? È necessaria una riflessione su nuove modalità di produzione, distribuzione e consumo. Ma quali sono i principali trend del Food in Italia? Come sarà il cibo del futuro? Genuino, autentico e sostenibile.
  • L’83% degli italiani, quando sceglie cosa mangiare è attento all’impatto sulla salute, mentre il 93,5% riutilizza il cibo che avanza da pranzi e cene per ridurre gli sprechi. Nel Food Delivery 1 su 2 sceglie la sostenibilità e il 65% di chi ordina a domicilio punta al cibo a km 0. Il biologico continua a crescere e sempre più persone scelgono la dieta vegetariana o vegana.

Il settore agroalimentare Made in Italy esce vincitore dalla pandemia: nel 2021 vale 538 miliardi di euro rappresentando ben il 25% del PIL italiano1. Questo comparto strategico vanta un giro d’affari che coinvolge 1.1 milioni di aziende agricole, oltre 330.000 realtà nella ristorazione, ben 230.000 punti vendita al dettaglio, 70.000 industrie alimentari e 4 milioni di lavoratori2. Ecco quanto è emerso oggi dall’XI edizione del Seminario “Food, Wine & Co”, l’evento che dal 2012 valorizza l’eccellenza delle realtà italiane nel settore agroalimentare ed eno-gastronomico.

Organizzato dal Master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media dell’Università di Roma “Tor Vergata”, il Seminario dal titolo “Food, Wine & Co. Food for Future, Future for Food, si è tenuto nell’ambito di “Future Sight”, evento dedicato ai 40 anni dell’Università di Tor Vergata. Il concept di Food, Wine & Co. è stato ideato nel 2012 da Simonetta Pattuglia, Direttore del Master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media, Curatrice dell’evento e Paola Cambria, Direttore Comunicazione e Giornalista enogastronomica.

Per l’undicesimo anniversario di Food, Wine & Co abbiamo esplorato, in ottica marketing e comunicazione, i nuovi trend della nutrizione, sempre più influenzati dai principi di salute e sostenibilità, con uno sguardo al futuro tra crisi e nuove modalità di produzione, distribuzione e consumo. Abbiamo coinvolto i protagonisti del settore industriale, agricolo e di trasformazione alimentare, che hanno approfondito cinque mega-trends del Food italiano quali: i cambiamenti del comparto alla luce del post Covid, della guerra in Ucraina e della crisi climatica, le nuove modalità di consumo, le caratteristiche del cibo del futuro, le prossime sfide del settore agroalimentare italiano, l’importanza di difendere e valorizzare il Made in Italy.” commenta la prof.ssa Simonetta Pattuglia.

MEGA-TREND 1. Post Covid, guerra in Ucraina e crisi climatica: tre fattori per un unico grande problema, la sicurezza del cibo a livello globale.Una sicurezza che passa prima di tutto dall’inflazione(i cui balzi, spinti anche dalle quotazioni record del gas, costerneranno alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola nel 20223) e dalla siccità (che nel nostro Paese ha devastato i raccolti con perdite stimate a 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nelle campagne4). Ma a gravare sono anche la difficile reperibilità delle materie prime, volatilità, aumento dei prezzi e malnutrizione, fortemente influenzati dai rallentamenti e dalle flessioni economiche. Le conseguenze sul fronte delle modalità di produzione, distribuzione e consumo del cibo? Crescita esponenziale del food delivery (meno però in ambito enogastronomia e grocery per l’abbandono delle restrizioni da Covid-195); maggiore ricorso a tecnologie 4.0, blockchain e sistemi Smart AgriFood per garantire sostenibilità e tracciabilità; polarizzazione della società con una sempre più marcata suddivisione tra classi superiori e inferiori (Cap.3, Marketing 5.0, Philip Kotler) a danno della classe media.

MEGA-TREND 2. Nuovi approcci a tavola. La dieta mediterranea, sempre più apprezzata come stile di vita anche oltreoceano, è stata recentemente riscoperta anche dagli italiani come Dieta Planeterranea6, quindi a km 0, sostenibile, e su misura per chiunque in tutto il mondo. E se una scelta consapevole può essere la riduzione del consumo di carne in favore di alimenti vegetali, alla luce dell’allarme del WWF sulla necessità di mangiare meglio per salvare il pianeta, possono essere considerate scelte alternative invece l’apertura ai surgelati, che entrano a far parte di diritto nella nuova Dieta Mediterranea7, e il ricorso al food delivery, che continua la sua corsa, registrando una crescita del 59% rispetto al 2020, soprattutto grazie a Millennials, Gen Z e X (87% degli utenti8).

MEGA-TREND 3. Il cibo del futuro è biologico, a chilometro zero e vegan, ma pur sempre sostenibile e tracciabile. Le vendite alimentari bio in Italia nel 2021 hanno raggiunto il valore di 4,6 miliardi di euro (+5% sul 20209), mentre più dell’80%10 degli italiani acquista prodotti di aziende agricole locali, incidendo meno sul fronte dei trasporti e dunque del riscaldamento globale. È ormai un fenomeno in atto, inoltre, la scelta di abbandonare l’approccio onnivoro in favore di una dieta vegetariana o vegana: in Italia sono poco meno del 10% della popolazione e il dato europeo è raddoppiato in quattro anni, con trend crescenti. Il futuro del cibo,

infine, si conferma green-oriented, con parole d’ordine come zero waste e no sprechi. L’83%11 degli italiani è attento all’impatto sulla salute quando sceglie cosa mangiare, mentre il 93,5% riutilizza il cibo che avanza da pranzi. Anche il 65% di chi ordina a domicilio punta al cibo Km 0 e 1 italiano su 212 sceglie la sostenibilità in cucina. Non sorprende, dunque, che il Decreto 13 giugno 2022 del Mipaaf abbia tra i suoi principali obiettivi quello di rafforzare la digitalizzazione nella logistica anche ai fini della tracciabilità dei prodotti.

MEGA-TREND 4. Il successo dell’agroalimentare nel futuro passa da coltivazioni bio, export, investimenti in tecnologia e Distretti Industriali. Da una parte c’è la superficie biologica italiana cresciuta del 4,4% (quasi 2,2 milioni di ettari a fine 2021) con un’incidenza sulla SAU nazionale del 17,4%, la più alta in Ue13. Dall’altra ci sono i risultati dell’export, trainati soprattutto dal settore vino (nel 2022 cresciuto rispetto all’anno scorso dal +4,8% al +5,6%14, e gli investimenti in tecnologia arrivati a quota 1,6 miliardi nel 2021 (+23%), con l’Italia nella top 1015 per numero di start up nel settore agritech mondiale stimato in circa 15 miliardi di dollari. Nel mezzo ci sono i modelli vincenti dei Distretti Industriali italiani, le cui esportazioni sono salite a 22,6 miliardi di euro (+9,2%) nel 202116. Un trend in linea con l’evoluzione dell’export italiano di cibi e bevande, che hanno superato nel 2021 il traguardo dei 50 miliardi di euro e non si è arrestato nemmeno durante la pandemia.

MEGA-TREND 5. Autenticità, protezione e tracciabilità le chiavi per valorizzare e tutelare il «Brand Italia», a partire dal contrasto al fenomeno dell’Italian sounding, che nel 2021 ha provocato un danno economico di circa 100 miliardi di euro, con 5,5 milioni di kg di merce sequestrati17.In questo senso,l’uso della blockchain rappresenta una soluzione che registra un trend in forte crescita18, così come l’incentivazione della produzione e dell’innovazione del made in Italy attraverso il registro del marchio storico di interesse nazionale, inserito dal Governo con il Decreto Crescita 2019. Ciò, dunque, per proteggere il settore dell’agroalimentare, che rappresenta un fiore all’occhiello del made in Italy e, in senso più ampio, anche della Dieta Mediterranea. L’autenticità nel cibo nei consumi è un valore fondamentale, riscoperto soprattutto dalle nuovissime generazioni. L’Italia domina la classifica  dei brand storici più longevi, tanto che si può parlare di valorizzazione del patrimonio storico dell’impresa attraverso il brand heritage, passando per le eccellenze DOP e IGP. L’autenticità come valore imprescindibile, viene ricercata, nelle scelte alimentari e nei consumi, soprattutto dalle Generazioni Z e Alpha, come dimostrano ricerche internazionali e ricerche portate avanti dall’Università degli Studi di  Roma Tor Vergata che hanno studiato generazioni e brand authenticity (2014-2016-2019-2021-2022).

Negli ultimi dieci anni diversi cambiamenti hanno coinvolto e “sconvolto” il comparto agro-industriale ed enogastronomico italiano, primo fra tutti la pandemia da Covid-19: dalla produzione al commercio, passando per l’intera filiera di approvvigionamento, nulla è più come prima.

Preservare i nuovi trend senza perdere la tradizione, sviluppare tecnologie che tutelino i nostri prodotti contrastandone la contraffazione, attivare campagne istituzionali sul cibo, su come viene prodotto e distribuito, innovare la dieta mediterranea, sempre più apprezzata come stile di vita anche oltreoceano, tanto che se ne parlerà a novembre, a Philadelphia, in un grande incontro internazionale cui parteciperemo, valorizzare il made in Italy, puntando sulla naturale genuinità e autenticità dei suoi principi, arginare il cambiamento climatico e promuovere nuove professionalità, sono passi da compiersi doverosamente per salvaguardare il nostro futuro e il futuro del cibo” conclude la professoressa Pattuglia.

*******************

UNA RIFLESSIONE DELLA PROFESSORESSA SIMONETTA PATTUGLIA sul concetto di sovranità alimentare alla luce degli eventi che hanno sconvolto il comparto. Cosa si intende per sovranità alimentare e come cambierà il nostro rapporto con il cibo?

1. Il cibo torna a ricoprire un ruolo rilevante nelle strategie economiche del paese.

Questo vuol dire aprirsi a un commercio internazionale vero i cui standard sono uguali per tutti, significa tornare al valore centrale del cibo rispetto ad altro. In quest’ottica protezione e tracciabilità assumono un ruolo importante della difesa del “Brand Italia” e vengono garantite attraverso l’uso della blockchain, sempre più utile per tutelare e valorizzare il Made in Italy nel mondo e contrastare il fenomeno dell’Italian Sounding. Trend in forte crescita. (Osservatorio Smart Agrifood 2022).

2. Si parla di sovranità alimentare intesa come valorizzazione dell’anello agricolo.

Si parte dalla produzione agricola per creare più ettari di terreni coltivabili. E’ una strategia del paese per creare valore economico, aumentare la capacità produttiva interna e valorizzare la filiera alimentare, in un paese il cui comparto agroalimentare vale 538 miliardi, 4 milioni di occupati e il 25% del PIL. Nell’ottica di creare connessione tra comunità, territori e cibo il futuro dell’agroalimentare in Italia passa anche per la tecnologia. Investimenti a 1,6 miliardi nel 2021 in Agricoltura 4.0 (+23%). A livello mondiale si stima un giro d’affari dell’agritech di circa 15 miliardi di dollari. L’Italia è nella top 10 per numero di start up nel settore (Osservatorio Agrifood 2022). Inoltre, la superficie biologica italiana è aumentata del 4,4%, arrivando a sfiorare i 2,2 milioni di ettari a fine 2021. L’incidenza delle superfici bio sulla SAU nazionale ha raggiunto il 17,4%, confermandosi la più alta in Ue (Report SINAB 2022).

3. La sovranità alimentare alla luce della Guerra in Ucraina che mette in pericolo la sicurezza del cibo a livello globale.

Ucraina e Russia sono importanti produttori di grano, orzo, mais, semi di girasole. In particolare va considerato che l’Ucraina è il primo produttore al mondo di olio di girasole, prodotto che non viene coltivato in Italia. La guerra in Ucraina, avrà un impatto sui costi che supererà i 15mila euro ad azienda e che tenderà ad avvicinarsi pericolosamente al tetto dei 100mila euro per le imprese che allevano granivori. Le difficoltà del sistema agroalimentare, “alle prese con una crisi senza precedenti” sono delineate da un rapporto ad hoc messo recentemente a punto dal Crea, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, sulla base della Rete Rica, la Rete d’Informazione Contabile Agricola.

4. La sovranità alimentare sancirà la riscoperta della dieta mediterranea, sempre più apprezzata come stile di vita anche oltreoceano e il ritorno al consumo più controllato e di qualità.

5. L’autenticità nel cibo nei consumi è un valore fondamentale, riscoperto soprattutto dalle nuovissime generazioni. L’Italia domina la classifica  dei brand storici più longevi, tanto che si può parlare di valorizzazione del patrimonio storico dell’impresa attraverso il brand heritage, passando per le eccellenze DOP e IGP. L’autenticità come valore imprescindibile, viene ricercata, nelle scelte alimentari e nei consumi, soprattutto dalle Generazioni Z e Alpha, come dimostrano ricerche internazionali e ricerche portate avanti dall’Università degli Studi di  Roma Tor Vergata che hanno studiato generazioni e brand authenticity (2014-2016-2019-2021-2022).

La sovranità alimentare incarna concetti già espressi in passato da altri ministeri internazionali, come quello francese, che oggi vengono legittimati.

Fonte Ufficio Stampa

1 ANSA, 2022

2 Coldiretti, 2022.

3 Report Coldiretti, 2022

4 Report Coldiretti, 2022

5 Ricerca congiunta PoliMi con Osservatori.net e Justeat

6 Università Federico II

7 Nuove linee guida CREA

8 Osservatorio Nazionale Just Eat

9 Osservatorio SANA Nomisma, 2021

10 Osservatorio Enpaia-Censis

11 Osservatorio Enpaia-Censis

12 Nexplora per Uber Eats

13 Report SINAB

14 Rome Business School, Studio “Il Business vitivinicolo in Italia. Export, sfide future e nuove professionalità”

15 Osservatorio Agrifood

16 Report Intesa Sanpaolo

17 Report Icqrf – spettorato centrale repressione frodi

18 Osservatorio Smart Agrifood