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Questa varietà di uva è chiamata anche Americana o Isabella ed è stata introdotta in Europa agli inizi del 1800 insieme ad altre varietà americane come portainnesti immuni dalla fillossera che stava decimando le specie europee. Matura tra agosto e settembre e può essere nera o, meno diffusa, bianca. In Italia e in Europa è oggi vietato utilizzarla per la vinificazione e la bevanda che se ne ottiene non può essere chiamata Vino ma le si possono dare solo nomi di fantasia. L’uva fragola ha un intenso profumo molto caratteristico e polpa dolce racchiusa in un acino dalla buccia acidula. Le varietà più pregiate vengono coltivate nel Nord Italia, in particolare in Piemonte. All’uva fragola sono riconosciute molte proprietà benefiche, prima fra tutte quella antiossidante, presente anche nei semi. Contiene inoltre vitamine A e B, zinco e potassio, ma è anche molto zuccherina e quindi poco indicata per chi ha problemi di glicemia. L’acino è inoltre utilizzato anche in ambito cosmetico, proprio per le sue caratteristiche.

ACQUISTO E CONSERVAZIONE

I grappoli debbono avere acini integri, di colore intenso e uniforme, con piccioli verdi, indice di uva fresca. Tenete presente che a maturazione il grappolo tende a perdere acini. Se gli acini sono ricoperti da una patina bianca, pruina, vuol dire che l’uva è stata colta da poco.
L’uva si conserva bene per alcuni giorni a temperatura ambiente, purché non troppo calda, distesa e non ammassata su un vassoio di vimini per evitare che gli acini si schiaccino.

QUANTO COSTA

Dati forniti dalla So.Ge.Mi. SpA, Ente Gestore dei Mercati Agroalimentari all’Ingrosso di Milano – (www.sogemispa.it). L’ingresso al Mercato all’Ingrosso di Milano in via Lombroso 54 è consentito al pubblico il sabato dalle 9.00 alle 12.00 per acquisti per un quantitativo minimo di una cassetta.

L’uva fragola, di provenienza Lombardia e Piemonte e confezionata in vaschette, viene venduta all’ingrosso tra 1,80 e 2,50 euro al kg.

IN CUCINA

L’uva fragola è ottima da tavola, e si apprezza particolarmente al momento della prima colazione. E’ molto adatta per la preparazione di dolci, intera o passata. Gli acini aggiunti all’ultimo momento agli arrosti di carne bianca diventano un gustoso e decorativo contorno. Per un insolito risotto, passate gli acini al passaverdure, filtrate il succo e aggiungetelo a metà cottura al riso, alternato al tradizionale brodo.

A cura di Enza Bettelli / asa.web@asa-press.com