IL VIAGGIO GASTRONOMICO
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Alla scoperta di Genova

Genova, l’antica Repubblica Marinara e Capitale della Cultura nel 2004, si estende tra mare e collina, una tipica città portuale che però offre una grande varietà di itinerari: chiese, musei, case patrizie e palazzi antichi, come i Rolli, edifici del 1500 e 1600 dichiarati patrimonio dell’Umanità, che si alternano a case a volte cadenti nei caruggi, gli stretti vicoli dei quartieri più caratteristici. Alle spalle di Genova si sviluppa il Parco Urbano delle Mura, una lunga cinta di mura del Seicento che racchiudono gran parte della città. Altre soste obbligate sono al vecchio Porto, dove è ormeggiato un antico galeone proprio a fianco dell’Acquario, il fiore all’occhiello della città che ospita innumerevoli specie di pesci. Sempre nella zona del Porto c’è la Bolla, un’enorme sfera di vetro che entro un diametro di oltre 20 metri ospita un esempio di foresta pluviale con relative flora e fauna. Tutta la zona del Porto è stata ridisegnata nel 1992 da Renzo Piano per le celebrazioni colombiane e trasformata in una specie di contenitore per eventi culturali e di divertimento. Salendo e scendendo per strade e stradine, Genova offre a ogni angolo buoni motivi per fermarsi a osservare o assaggiare e la conclusione inevitabile della visita della città è Corso Italia, la passeggiata a mare preferita dai Genovesi. Qui, infatti, trascorrono molto del loro tempo libero negli stabilimenti balneari e nei locali notturni, arrivando fino alla parte più orientale del Corso, nel vecchio borgo di pescatori di Boccadasse, rimasto miracolosamente immutato.


Acquisti golosi

La Via XX Settembre è una strada importante, lunga e con un susseguirsi di eleganti locali e negozi. Girando per le tante strade e stradine che la tagliano si possono trovare molti altri negozi, non altrettanto eleganti, ma non per questo meno interessanti. Da Via XX Settembre, attraversando la Piazza De Ferrari con le sue spettacolari fontane e percorrendo Via San Lorenzo fino a Piazza Raibetta, si arriva a Piazza Caricamento e al tratto più caratteristico dei Portici di Sottoripa, costruiti nel lontano 1135 e che in alcuni tratti mostrano tutti i loro anni. Qui troviamo botteghe e negozietti che vendono di tutto, dalle spezie alla frutta all’artigianato proveniente da ogni parte del mondo, un animato spaccato della vita del Porto in un clima multietnico. E sempre qui ci sono le friggitorie più frequentate della città che preparano già dall’alba farinata, baccalà e pesciolini fritti, da mangiare in piedi vicino al banco, senza preoccuparsi se ci si impregna dell’odore del fritto, o per strada direttamente dai cartocci.

Nel vecchio centro storico tre indirizzi da non perdere. In Piazza Soziglia l’antica Confetteria di Pietro Romanengo fu Stefano che ha mantenuto gli arredi originali del 1780 con marmi e specchi, alla cui gestione si sono avvicendate ormai sette generazioni della famiglia. Gli acquisti da fare sono, oltre ai confetti, i canditi di ogni tipo e il famoso torrone ai pistacchi che piaceva alla Regina Elena. Poco più avanti, in Via Macelli di Soziglia, tappa d’obbligo è la Bottega dello Stoccafisso che da oltre 80 anni vende il miglior stoccafisso della città e un altrettanto eccellente baccalà, fatto rinvenire ancora nella vasca di pietra. In Via San Bernardo c’è l’Antica Drogheria Torielli, un minuscolo locale arredato con i mobili originali dell’Ottocento e letteralmente gremito di spezie, tè, conserve e miscele di erbe aromatiche per la cucina e la casa.


Da non perdere: il Mercato Orientale

Come già detto, uno dei punti nevralgici della città è la Via XX Settembre, che al numero 11, all’angolo con Via Galata in quello che una volta era il chiostro degli Agostiniani, ha uno degli ingressi del Mercato Orientale. Inaugurato nel 1899, si estende su 5.500 metri quadrati ed è un mercato coperto molto suggestivo, ricco di colori e di profumi, chiassoso e vivace che deve il suo nome non alla tipologia di merci, ma alla sua posizione che è a est del centro storico. Molto frequentato anche dai turisti, è il posto ideale per fare provvista di tutte le specialità liguri, fiori compresi. Ai banchi del pesce è un luccicare argenteo di sarde e acciughe freschissime che si mescolano a gamberi, scampi e ai pesci che il mare offre stagione per stagione. Naturalmente non mancano stocco e baccalà, base della cucina marinara ligure. Ma sono frutta e verdura ad avere il sopravvento e i banchi espongono per la maggior parte prodotti della Riviera, con le primizie che poi arrivano anche agli altri mercati italiani, come gli asparagi e le fragole provenienti dalle serre poste ai piedi delle colline.


Quasi tutti i banchi hanno in bella mostra le erbe aromatiche e le insalatine di campo che rendono la cucina ligure così particolare. Il basilico per l’aromatico pesto genovese, l’origano fatto fiorire nelle famose serre rivierasche, salvia e rosmarino, la delicata maggiorana e il profumatissimo timo. In bella mostra anche le erbette di campo, base per fresche insalate, alle quali mescolare le tenere foglie della borragine. In autunno, ai frutti della terra si affiancano quelli selvatici e preziosi dei boschi: ovoli e porcini che crescono abbondanti alle spalle del mare. Non c’è banco che non li metta in vendita, suddivisi per qualità e freschezza e perfino in cartocci, già puliti e tagliati e praticamente pronti da cucinare. E dietro alle bancarelle del mercato, sempre nello stesso edificio, panetterie con montagne di focaccia appena sfornata, rivendite di formaggi, salumi e vino.

Enza Bettelli