DAL MONDO DEL VINO E DELLA VITE
A cura di Roberto Rabachino / presidente@asa-press.com

Vino Novello, un fenomeno in calo

Quest’anno saranno prodotte circa 2 milioni di bottiglie, una produzione in costante calo, basti pensare che un decennio fa sul mercato c’erano ben 17 milioni di bottiglie. Era, è, il primo vino del nuovo anno enologico. Le ragioni di questo calo si possono ricercare sia nell’ambito della moda che è cambiata sia nelle scelte dei produttori che hanno scelto di concentrarsi su nuovi vini. Infatti, la macerazione carbonica è più costosa del 20 per cento circa rispetto a quella tradizionale e i vitigni con il quale si produce il novello sono ora usati per realizzare vini freschi da bere giovani, ma che non corrono rischi se rimangono in cantina anche oltre l’anno.

Il novello nasce negli anni ’50 nel Beaujolais in Francia. Viene prodotto con un metodo di vinificazione diverso, messo a punto dal ricercatore Flanzy e basato sulla macerazione carbonica. Il risultato è un vino leggero, aromatico, con una bassa gradazione alcolica. Adatto a essere consumato con i prodotti dell’autunno, come le caldarroste. Secondo le stime di Coldiretti, quest’anno la raccolta di castagne made in Italy è nuovamente in ripresa, dopo i problemi avuti negli scorsi anni a causa degli attacchi del cinipide, un parassita di origine cinese che fa seccare gli alberi e ha provocato molti danni nei boschi italiani. Per ironia della sorte il novello tocca invece il suo minimo storico.