DAL MONDO DEL VINO E DELLA VITE
A cura di Roberto Rabachino / presidente@asa-press.com

La guerra commerciale mette a rischio vino italiano



La guerra commerciale in vista fra Stati Uniti e Unione europea potrebbe avere come prima vittima la produzione italiana della bevanda amata in tutto il mondo.

I prodotti italiani che avrebbero più problemi sono quelli che gli statunitensi amano, e dunque importano, di più. Vino in testa: secondo l’Osservatorio agroalimentare di Nomisma, la bevanda ha un peso del 35% sul totale delle esportazioni della buona tavola italiana verso gli Stati Uniti.

Nella classifica dei più consumati dagli statunitensi, il vino è seguito dall’olio di oliva, altro pilastro del Made in Italy, che vale il 13% delle nostre vendite negli Usa, dai derivati del latte con il 7%, da acqua e bevande analcoliche con il 6% e dalla pasta, che ha una parte del 5%.

In caso di dazi, le nostre esportazioni diventerebbero meno competitive rispetto a quelle di Stati come Australia, Cile o Nuova Zelanda, non toccati dalle rappresaglie commerciali. Per molti prodotti, però, il “valore” percepito del Made in Italy supera il semplice fattore prezzo. L’effetto sostituzione per il cibo non potrà essere totale, come specifica l’Osservatorio di Nomisma.

Fonte dati La Repubblica