IL BENESSERE A TAVOLA
A cura di Gudrun Dalla Via / dallavia@asa-press.com

Parliamo di un argomento di grande attualità, ripreso recentemente anche dal MIPAAF, Ministero Italiano Politiche Agricole Alimentari e Forestali: la biodiversità. Ne parliamo estesamente anche sulla piattaforma BIO 2016, su questo stesso sito. Il presente articolo, pubblicato nel novembre 2000 su “Altra Medicina”, precorreva i tempi.

La varietà, salvaguardia della sopravvivenza 

Essere "diversi" è utile. Anzi, vitale. L'esistenza di una grande varietà di "genotipi" diversi nel regno vegetale e animale non solo ci offre una gamma più vasta di sapori e profumi, ma è soprattutto garanzia di maggiori difese dalle malattie per questi stessi organismi; persino della loro sopravvivenza.

C'era una volta...

... una varietà di potenziali fonti alimentari incredibile. I nostri antenati potevano scegliere per esempio tra più di duecentomila specie solo di piante a fioritura (angiosperme): migliaia di piante da frutta, noci, verdure e cereali. (Noi oggi ci nutriamo di poche decine di vegetali, e cinque di questi coprono il 60 % o più del nostro consumo, con pochissime varietà all'interno della stessa specie.) Le varietà spontanee o "primitive" erano caratterizzate da una notevole variabilità genetica che si poteva notare anche ad occhio nudo: da una spiga di un cereale rispetto, a quella di fianco potevano esserci differenze notevoli. Ciò costituiva un vantaggio nei confronti di malattie e insetti predatori perché c'erano sempre delle varietà che avevano acquisito delle difese immunitarie e le trasmettevano alle generazioni future.

La differenza delle caratteristiche fra le diverse varietà vegetali era nota fin dall'antichità come dimostrano i testi di numerosi scrittori greci e romani.


L'intervento umano non è stato a tutto vantaggio

L'agricoltore ha sempre cercato di riprodurre le sementi con le caratteristiche più desiderate. Questa selezione però non sempre teneva conto delle difese immunitarie; il problema si evidenziava soltanto in caso di grave infestazione, soprattutto nelle vaste monocolture diffusesi nel XX. secolo.

Con l'aumento delle "linee pure" (con caratteristiche genetiche costanti) e degli ibridi (incroci infecondi) aumentarono enormemente i problemi dovuti alle malattie.

E di conseguenza aumentò il ricorso ai pesticidi; nel giro di trent'anni, il consumo decuplicò ed è tuttora in costante aumento senza tuttavia risolvere il problema alla radice.

Anzi, si è innestato un circolo vizioso:

- molti nemici naturali degli insetti nocivi sono stati eliminati dai pesticidi

- gli insetti nocivi invece sono diventati man mano resistenti, e anche le malattie si adattano per resistere sia alle sostanze chimiche sia alle difese genetiche delle piante

- nell'agricoltura convenzionale aumentano i costi per le perdite di raccolto causate da malattie e per l'impiego di pesticidi nuovi, più potenti

- i pesticidi hanno sterminato delle risorse animali come per esempio i pesci nelle risaie

- le nuove varietà richiedono fertilizzanti di sintesi e sistemi di irrigazione e di lavorazione più costosi

- tutto ciò aumenta i problemi ambientali


Il rischio dell'appiattimento e le operazioni di salvataggio

L'uniformità, cioè l'uso di pochissime varietà colturali in tutto il mondo, con programmi di selezione che usano normalmente un solo gene resistente a determinate malattie mette a grave rischio interi raccolti. Si nota infatti che i geni si "esauriscono", cioè vengono vinti nel tempo dalle resistenze degli agenti patogeni che hanno imparato il loro codice.

Le moderne semenze con "variabilità genetica minima garantita" volevano assicurare una uniformità di raccolto; invece costituiscono un grave pericolo perché sono più esposti alle malattie e agli stress climatici, soprattutto se anche i vicini o addirittura gli agricoltori di intere province usano lo stesso tipo di semenza. Eppure, la UE ha pubblicato un "catalogo comune": le varietà che non compaiono in questo elenco sono ritenute "inferiori" e non possono essere vendute legalmente dalle case sementiere! "Di fatto, le varietà escluse sono quelle tradizionali, non brevettate, in concorrenza con quelle brevettate, possedute e vendute quasi esclusivamente dalle grandi corporazioni" affermano C.Fowler e P. Mooney nel libro "Biodiversità e futuro dell'alimentazione" edito da Red, Como, e continuano "Il fatto che queste varietà (quelle tradizionali) continuino a esistere dipenderà dalla capacità da parte delle associazioni ambientaliste di realizzare rapidamente un'opera di salvataggio e di continuare a coltivarle."

Sarà una lotta dura, perché gli interessi economici in gioco sono immensi, e il connubio industria petrolifera/pesticidi/sementi è molto forte. (Sono le stesse industrie a produrre concimi e pesticidi di sintesi e a proporre le "loro" semenze.) Tuttavia si diffonde la consapevolezza che solo la presenza di una vasta varietà di geni, a mutazione e evoluzione spontanea, è in grado di garantire la sopravvivenza delle specie vegetali e animali e che il rischio di perdere le risorse genetiche a seguito dell'estinzione delle risorse di biodiversità è molto forte. Tanto è vero che i governi di quasi tutto il mondo sono impegnati nella costituzione di "banche genetiche", raccolte di semenze e vivai e loro catalogazione. E numerosi gruppi di ricercatori e di privati appassionati si scambiano notizie, semenze, talee e piantine "antiche", senza per questo rifiutare le varietà nuove. "L'Altra Medicina" tiene informati i suoi lettori anche su queste iniziative, attraverso le sue rubriche mensili.

Nei prati, la biodiversità aumenta la biomassa e il reddito!


Glossario:

- le categorie botaniche (a grandi linee): divisione, classe, gruppo, ordine, famiglia, genere, specie, varietà, forma.

- ibrido: incrocio tra due specie; non si riproduce più (per esempio il mulo, incrocio tra cavallo e asino, è sterile); gli incroci tra diverse varietà e forme restano fertili

- clone: riproduzione di forme viventi con identiche caratteristiche genetiche rispetto a quella di partenza; è molto elevato il rischio di degenerazione dei geni

- biodiversità: presenza sul globo terrestre di specie e varietà; le specie vegetali e animali censite da un programma delle Nazioni Unite sono 14 milioni circa ma questo grande patrimonio sta diminuendo a una velocità 100 volte superiore al normale, a causa dell'intervento umano.

- banca genetica: un magazzino di semi della più grande varietà possibile, conservati in condizioni ideali e accuratamente catalogati.