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Differenze di qualità nei prodotti alimentari: la Commissione pubblica una metodologia comune di prova

In risposta al problema delle differenze di qualità nei prodotti alimentari segnalate da alcuni Stati membri dell'UE, la Commissione europea ha intrapreso varie azioni per assicurare che i consumatori possano fidarsi dei prodotti che acquistano, indipendentemente dal luogo in cui vivono. A questo proposito, lo scorso 14 giugno la Commissione europea ha pubblicato una nuova metodologia comune per confrontare la qualità dei prodotti alimentari nell'UE.

La presente metodologia è stata in particolare sviluppata ed elaborata dal Centro comune di ricerca (JRC), il servizio della Commissione europea per la scienza e la conoscenza, con l'obiettivo di consentire alle autorità nazionali di tutela dei consumatori di effettuare prove che confrontino la composizione e le caratteristiche dei prodotti alimentari commercializzati in confezioni simili nell'Unione. L'importanza dell'assunto risiede nel fatto che sia stata la stessa Commissione europea (nell'ambito del Forum ad alto livello per un miglior funzionamento della filiera alimentare) a incaricare il JRC nel giugno 2017 di sviluppare una metodologia innovativa.

"I consumatori europei hanno diritto a essere protetti dalla commercializzazione ingannevole degli alimenti che consumano e dei prodotti che utilizzano - e devono potersi fidare delle informazioni fornite dai produttori. Il Centro comune di ricerca della Commissione europea ha messo a punto una procedura armonizzata per valutare in modo obiettivo le differenze percepite nella qualità dei prodotti. Si tratta di un ottimo esempio di come il lavoro scientifico di eccellenza porti un vantaggio diretto per i cittadini." Con queste parole, il Commissario per l'Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport e responsabile per il Centro comune di ricerca Navracsics ha sottolineato la rilevanza della nuova procedura.

A livello operativo, la nuova metodologia completa le azioni annunciate nell'ambito dell'iniziativa della Commissione europea definita come "new deal" per i consumatori. Diversi sono i punti cardine di questa proposta che la metodologia cercherà di implementare. In primo luogo, chiarire e rafforzare i diritti dei consumatori (tra le quali il divieto di pratiche di differenziazione qualitativa dei prodotti ingannevoli per i consumatori. Rilevanti a questo proposito le dichiarazioni della Commissaria responsabile per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, Jourová: "Sul mercato unico non possono esistere doppi standard. Tutti i cittadini dell'UE devono sentirsi trattati allo stesso modo e ricevere informazioni chiare e oneste sui prodotti che acquistano. Non possono essere tratti in inganno da confezioni simili. Esorto tutte le autorità nazionali a utilizzare questa metodologia nei prossimi mesi per poter mettere fine a questa pratica".

In secondo luogo, permettere a enti qualificati di avviare azioni rappresentative per conto dei consumatori. Infine, dotare di maggiori poteri sanzionatori le autorità degli Stati membri che tutelano i consumatori sarà fondamentale, anche per favorire una cooperazione diretta con gli Stati stessi. È infatti importante ricordare che la metodologia è principalmente rivolta alle autorità nazionali responsabili della sicurezza alimentare e della tutela dei consumatori, alle quali spetta primariamente il compito di garantire che gli alimenti immessi sul mercato unico rispettino la pertinente legislazione dell'UE.

Con il coordinamento del Centro comune di ricerca, i laboratori di alcuni Stati membri dell'UE applicheranno ora la metodologia in una campagna di prova paneuropea, al fine di raccogliere dati sulla portata del problema delle differenze di qualità: le stime prevedono che i primi risultati tangibili saranno visibili a partire da fine 2018.

Francesco Laera e Nicola Bertoli

Francesco.LAERA@ec.europa.eu


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