ENTI E MINISTERI
Fine della tre giorni in Casentino dedicata al “Forum sulla Cucina Italiana nel Mondo” (VI edizione) ed a “Capolavori a Tavola” (XVI edizione)

Si è conclusa ieri, con immensa soddisfazione dei partecipanti e dell'organizzazione, una tre giorni particolarmente rilevante per la cultura gastronomica del nostro Paese, dentro e fuori i suoi confini, in cui hanno preso vita pasta e pizza show, convegni, dibattiti ed un grande mercato dei sapori che ha portato in Casentino alcune tra le migliori produzioni gastronomiche italiane.

Grazie alla partnership tra il Forum sulla Cucina Italiana nel Mondo, alla sua VI edizione, e Capolavori a Tavola, alla sua XVI edizione, si sono accesi i riflettori tra Stia, Poppi, Rassina e Bibbiena, in provincia di Arezzo, con un appuntamento pensato sia per appassionati, sia, soprattutto, per operatori di settore provenienti da tutto il mondo - tra cui grandi chef e pizzaioli - che hanno dato il via ad un proficuo scambio di idee, opinioni e riflessioni riguardanti la cucina italiana nel mondo, con il suo presente ed il suo futuro.

Nella giornata clou di ieri, quella conclusiva, due gli eventi di fondamentale rilevanza per questa manifestazione dal respiro internazionale: l'assemblea dedicata al progetto, voluto ed ideato dalla nascente Associazione Italian Cuisine in the Word, con sede in Casentino, che diventerà in futuro una Fondazione, per il riconoscimento della cucina Italia fuori dall'Italia come patrimonio immateriale dell'Unesco, e Capolavori a Tavola, manifestazione gastronomica di beneficenza creata da Simone Fracassi.

Al convegno svoltosi alle Terme di Stia “La Cucina Italiana patrimonio immateriale dell'Umanità”, in cui hanno preso parte oltre ad autorità locali, al presidente dell'associazione Rosario Scarpato ed il vice presidente dell'associazione Simone Fracassi, anche esperti dell'Unesco e rappresentanti della ristorazione italiana dentro e fuori i confini (in allegato Assemblea Plenaria con elenco partecipanti), si è parlato della necessità di tutelare la cucina italiana, un settore fortemente identitario per il nostro Paese.

Il riconoscimento da parte dell'Unesco, come ha affermato Rosario Scarpato, potrebbe essere un significativo passo in avanti per far comprendere a livello mondiale l'importanza della nostra cucina, del suo rispetto e del suo essere tramandata correttamente, mantenendo così intatto e rispettando ciò che ha contribuito, ed ancora contribuisce, a costruire la storia del nostro Paese.

Grazie anche al convegno che si è svolto sempre ieri alle Terme di Stia, “Prodotti dell'eccellenza enogastronomica italiana sui mercati esteri, quale futuro?” (in allegato elenco partecipanti), si è parlato, inoltre, delle difficoltà delle esportazioni a causa di una burocrazia sempre più soffocante e di rapporti difficili tra i vari stati che non aiutano ad intraprendere un giusta crescita di mercato. Si è discorso, inoltre, sull'importanza del controllo sulla qualità di ciò, a marchio Made in Italy, che arriva sulle tavole di tutto il mondo e dell'utilizzo di prodotti di eccellenza anche fuori dall'Italia, questa quale unica via percorribile per poter mantenere viva la nostra tradizione culinaria, senza inquinarla e stravolgerla, e diffonderla correttamente.

Capolavori a Tavola, evento conclusivo che si è svolto ieri sera, è stato l'appuntamento di beneficenza, creato e diretto dal noto macellaio Simone Fracassi che ha visto riunirsi nella splendida cornice di Borgo Corsignano (Poppi), per la sua XVI edizione, 400 ospiti, 20 chef stellati, 4 pastry chef, 4 gelatieri, 4 pasticceri, 2 cioccolatieri, 8 produttori gastronomici, 8 cantine vinicole, 2 birrifici ed un produttore di caffè, insieme per raccogliere fondi per l'associazione Italian Cuisine in the Word che utilizzerà per promuovere e tutelare la Cucina Italiana nel Mondo.

L’Italian Cuisine in the Word Forum è un movimento nato nel 2011 come iniziativa di itchefs-GVCI (http://itchefs-gvci.com/), un network con più di 2500 iscritti tra chef, restaurant manager, comunicatori e culinary professional legati alla ristorazione ed alla gastronomia italiana in tutto il mondo. I delegati al Forum rappresentano un settore che conta oltre 80.000 ristoranti nel mondo, autentici ambasciatori permanenti della cucina italiana, che ogni giorno servono milioni di clienti che sono alla ricerca di una proposta enogastronomica autentica e di qualità. La ristorazione italiana all'estero si pone come la vetrina più importante per la diffusione del Made in Italy agro-alimentare fuori confine e di una serie di altri prodotti e servizi ad esso collegati, inclusi quelli turistici, ed è proprio per questo che è nata l'esigenza di un tal tipo di organizzazione, a sua tutela e salvaguardia.

L'Associazione Italian Cuisine in the Word è nata a giugno ed ha sede a Bibbiena (Ar).


CHEF CHE HANNO PRESO PARTE ALLA TRE GIORNI

Tommaso Arrigoni, Innocenti Evasioni, Milano*

Peppe Aversa, Il buco, Sorrento (Napoli)*

Stefano Bartolini, La buca, Cesenatico*

Salvatore Bianco, il Comandante, Napoli*

Francesco Bracali, Bracali, Massa Marittima (Grosseto)**

Arcangelo Dandini, L’arcangelo, Roma*

Gianni D’Amato, Caffe’ arti & mestieri, Reggio Emilia*

Paolo Gramaglia, Ristorante President, Pompei*

Vincenzo Guarino, Ristorante Il Pievano, Gaiole in Chianti*

Peppe Guida, Antica osteria Nonna Rosa, Vico Equense (Napoli)*

Agostino Iacobucci, I portici, Bologna*

Sebastiano Lombardi, Il pellicano, Porto Ercole (Grosseto)*

Giuseppe Mancini, Il piccolo principe (Viareggio)*

Valeria Piccini, Da Caino, Montemerano (Grosseto)**

Massimiliano Poggi, Poggi, Trebbo di Reno (Bologna)

Tano Simonato, Tano passami l’olio, Milano*

Marco Stabile, Ora d’aria, Firenze*

Paolo Teverini, Paolo Teverini, Bagno di Romagna (FC)

Gaetano Trovato, Arnolfo, Colle Val d’Elsa (Siena)**

Emanuele Vallini, Taverna La carabacia, Bibbona (Livorno)

Luciano Zazzeri, La Pineta, Marina di Bibbona (Livorno)*


MAESTRI PASTICCIERI

Gino Fabbri, La caramella, Bologna

Paolo Sacchetti, Nuovo mondo, Prato


PASTRY CHEF

Loretta Fanella, Opera, San Miniato (Pisa)

Antonio Maresca


CHEF PIZZAIUOLI

Gino Sorbillo, Sorbillo, Napoli

Pasqualino Barbasso, Il falco azzurro, Cammarata (agrigento)

Renato Bosco, Sapore’, San Martino Buonalbergo (Verona)

Giovanni Mandara, Piccola Piedigrotta, Reggio Emilia

Gennaro Nasti, Bijou, Parigi

Simone Padoan, I tigli, San Bonifacio (Verona)

Panificio Menchetti, Arezzo

Pierluigi Police, Ó Scugnizzo, Arezzo

Ciro Salvo, 50 Kalo’, Napoli

Giovanni Santarpia, Santarpia, Firenze

Cristian Zaghini, Consultapizza



www.italiancuisine.world

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Ufficio Stampa

Roberta Perna Studio Umami - pr.enogastronomia@gmail.com

Alessandro Maurilli - a.maurilli@almapress.net


 



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