IN PRIMO PIANO
Italia maglia nera delle emissioni, nel 2015 torna a crescere (+2%) la CO2

Secondo i dati dell’Ispra, le emissioni di gas serra in crescita del 2 per cento. Gli ambientalisti accusano: questo l’effetto delle politiche energetiche del governo Renzi

È una notizia, e una notizia molto negativa. Che per giunta arriva a due giorni dal referendum sulle trivellazioni petrolifere, che per gli ambientalisti servono a sconfiggere la politica energetica fossile del governo Renzi. Secondo l’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ieri ha diffuso l’Inventario delle emissioni dei gas ad effetto serra per il 2014 e i dati preliminari del 2015), la prima analisi delle emissioni dell’anno passato mostrano un aumento delle emissioni totali di gas serra di circa il 2% rispetto al 2014. In particolare, aumentano del 3 per cento le emissioni di CO2 generate dal settore energetico.  

Un dato molto negativo, considerando che negli ultimi anni il processo di decarbonizzazione dell’economia italiana era proceduto con una certa rapidità e continuità. Era dal 2006 che le emissioni italiane stavano diminuendo, tranne una breve pausa nel 2010, per poi continuare a scendere negli anni successivi. Fa pensare, peraltro, il fatto che l’aumento segnato nel 2015 - così chiaramente spinto dalla crescita delle emissioni di CO2 della produzione di energia elettrica - coincida con il crollo drastico degli incentivi alla fonti energetiche rinnovabili, voluto dal governo Renzi, che ha prodotto secondo dati ufficiali un vero e proprio crollo degli investimenti nel settore delle energie pulite. A contribuire negativamente, tra i fattori principali troviamo una minor quota di idroelettrico e un aumento delle emissioni derivanti dal settore trasporti, con un incremento di benzina e gas usato soprattutto per il trasporto su strada. Per quanto riguarda il riscaldamento, invece, la stima non è ancora definitiva. I dati esatti saranno pubblicati tra circa un mese.  

Per quanto riguarda il 2014, invece, le emissioni totali di gas serra erano diminuite del 4.6% rispetto all’anno precedente e del 19.8% rispetto al 1990, ovvero l’anno-base: è stato pubblicato oggi anche l’Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera dei gas serra per l’anno 2014, che l’ISPRA realizza nell’ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC) e del Protocollo di Kyoto.  

Tra il 1990 e il 2014, le emissioni sono passate da 522 a 419 milioni di tonnellate di CO2 equivalente: la quota maggiore di riduzione proviene dalla riduzione delle emissioni di CO2, che contribuiscono per l’81.9% del totale. La CO2 nel 2014 è stata tagliata del 21.4% rispetto al 1990. Anche le emissioni di metano (CH4) e di protossido di azoto (N2O) erano in calo, rispettivamente del -20.7% e del -32.2%. In aumento, invece, le emissioni dei gas fluorurati, usati soprattutto nelle apparecchiature di refrigerazione e condizionamento, ma con un peso complessivo limitato rispetto al totale, pari al 2.9%. 

Rispetto ai settori, per quanto riguarda il 2014, la produzione di energia e dei trasporti contribuiscono alla metà delle emissioni nazionali di gas serra. In particolare, per quanto riguarda i trasporti le emissioni di gas serra riportano un lieve aumento (1.6%), collegato dell’incremento della mobilità di merci e passeggeri. Infatti, per il trasporto su strada, le percorrenze complessive (ovvero veicoli pre chilometri percorsi) per le merci sono aumentate del 34%, e per il trasporto passeggeri del 17%. Per il terzo anno consecutivo si riscontra comunque una riduzione delle percorrenze di merci.  

Sempre rispetto al 1990, nel 2014 le emissioni energetiche dal settore residenziale e servizi sono diminuite del 7.2%: al 2013 al 2014, la diminuzione del 16.6% è causata principalmente ad una temperatura media mite nei mesi invernali. Per quel che riguarda il settore dei processi industriali, nel 2014 le emissioni sono diminuite del 24.9% rispetto al 1990: in particolare le emissioni delle industrie minerali non metallifere sono diminuite del 44.0%, per la riduzione nella produzione del cemento, e dalle industrie chimiche (-72.1%). Anche le emissioni dal settore dell’agricoltura sono diminuite del 16.2% tra il 1990 e il 2014, principalmente collegabile alla diminuzione di capi allevati, in particolare bovini e vacche da latte, e, grazie a un minor uso di fertilizzanti azotati. Infine, nella gestione e trattamento dei rifiuti le emissioni sono diminuite del 21.8% grazie alla riduzione delle emissioni dallo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in discarica. 

(Roberto Giovannini - www.lastampa.it)



ASA Press / Le notizie di oggi