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Consumo di suolo: appello FAI, Legambiente, Slow Food e WWF alla vigilia del voto sul ddl

Le associazioni chiedono ai Relatori e al Governo un ripensamento entro il 10 maggio, quando si avrà il voto a Montecitorio dell’articolo 11 del disegno di legge: "Si rischia la corsa al consumo di suolo"

“Dite di no a quell’emendamento, si rischia la corsa al consumo di suolo”. FAI, Legambiente, Slow Food e WWF hanno inviato una lettera la mattina di lunedì 9 maggio, in cui lanciano un appello ai relatori Chiara Braga (Commissione Ambiente) e  Massimo Fiorio (Commissione Agricoltura) del disegno di legge in discussione in prima lettura in Aula alla Camera dei Deputati sul "consumo del suolo” (ddl n. 2039-902-948-1176-1909-A) e alla Sottosegretaria all’Ambiente Sandra Velo, che per il Governo sta seguendo l’approvazione del testo, perché ritirino il parere favorevole dato all’emendamento 11.9 su cui è previsto che si voti domani.

Le associazioni chiedono ai Relatori e al Governo un chiaro segnale di ripensamento entro martedì 10 maggio, quando  si avrà la discussione e il voto nell’Aula di Montecitorio dell’articolo 11 del disegno di legge, che smentisca il via libero dato all’emendamento 11.9 con cui si intende - modificando il testo approvato dalle Commissioni unificate Ambiente e Agricoltura dell’articolo 11, comma 1 del ddl - far salvi i piani urbanistici attuativi per i quali i soggetti interessati abbiano presentato istanza per approvazione prima dell’entrata in vigore della presente legge.

Le associazioni ricordano che, nel tempo, la disposizione contenuta all’art. 11, c. 1 del ddl sul consumo del suolo (ex art. 9 nel testo originario presentato dal Governo alla Camera) faceva salvi nel periodo transitorio solo i procedimenti in corso relativi ai titoli abilitativi presentati da privati prima dell’entrata in vigore della legge; quindi sono intervenute modifiche successive in Commissione che volevano estendere la sanatoria ai piani attuativi approvati e, poi, a quelli anche solo adottati (testo arrivato in Aula), mentre ora, si vuole appunto fare addirittura salvi i piani attuativi per i quali sia stata presentata anche una semplice istanza.

Le Associazioni fanno notare, come l’apertura nel periodo transitorio anche alle sole istanze sia totalmente ingiustificato posto che: a) il ddl consumo del suolo contiene già molti, troppi strumenti di trasformazione del territorio (quali ad esempio la delega sulla “rigenerazione della aree urbanizzate degradate” e la norma sui “compendi agricoli neorurali”), che rischiamo anche di favorire ulteriore consumo di suolo; b) il percorso per approvare il decreto governativo per contenere il consumo di suolo è articolato (un anno e mezzo) e inclusivo (visto ampio coinvolgimento degli enti territoriali), c) il ddl ha come finalità principale, appunto, l’effettivo contenimento del consumo del suolo.

Per questi motivi nella loro lettera inviata il 9 maggio, le associazioni chiedono ai Relatori e al Governo di esprimere il proprio orientamento negativo sull’emendamento 11.9 al testo in discussione in Aula a Montecitorio.

(www.ecodallecitta.it)



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