FATTI E PERSONE
Assoenologi: il futuro della viticoltura per l’“Oiv”

Cambiamento climatico, evoluzione tecnologica, concorrenza internazionale che cresce, ma anche una ridefinizione, a livello formale e legale, del concetto di vino stesso, pensando al tema del grado alcolico. E ad una produzione di vino che crescerà, con un consumo che, al contrario, sembra destinato a diminuire. Ecco i temi della viticoltura e dell’enologia dei prossimi anni secondo Monika Christmann, presidente dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (Oiv), nel Congresso Assoenologi, a Verona. Secondo cui, il futuro passa “sicuramente dal cambiamento climatico, di cui tutti parlano e di cui ci sono evidenze continue, e che sta spingendo verso un aumento delle gradazioni alcoliche, mentre il mercato vuole il contrario, ma anche ad un abbassamento di Ph, per esempio, da non trascurare. E poi il progresso tecnico, e gli aspetti economici connessi, di cui tenere conto senza penalizzare qualità e salubrità del vino per un consumatore che ha aspettative sempre più elevate su questo fronte. La concorrenza globale diverrà sempre più forte: la Cina si avvia ad essere il primo produttore mondiale di uva, con 1 milione di ettari di vigneto, il tutto in un quadro che necessita di armonizzazione internazionale di leggi e regolamenti”. Che vuol dire anche la revisione di tante pratiche enologiche, e che passa anche per la messa in discussione di quelli che, ad oggi, sono capisaldi, con maggiore “flessibilità, guardando anche alle nuove tecnologie, spesso viste con sospetto perché si pensa che servano solo a ridurre i costi, ma che invece spesso servono per avere meno residui a garanzia del consumatore. Che deve poter essere informato sui trattamenti a cui è sottoposto il vino e sulle sostanze con cui viene in contatto”. Tutto questo in uno scenario di mercato altrettanto fluido, di cui non si può non tener conto. “Nei prossimi 10-15 anni - ha illustrato la presidente Oiv - la produzione mondiale di vino aumenterà e i consumi diminuiranno. Nuovi Paesi diventeranno importanti player e parlo di Cina, India, Brasile e Thailandia. Ci sarà da confrontarsi con costi di produzione più bassi, leggi e regolamenti non uniformi, accordi bilaterali e concorrenza sleale. Ci sono molte sfide da affrontare”. (www.winenews.it)

 



ASA Press / Le notizie di oggi