FATTI E PERSONE
Un secolo d’Italia nei consumi di cibo e vino

Nel bene o nel male, dopo oltre un secolo di storia d’Italia, siamo italiani solo nelle grandi occasioni: quando gioca la Nazionale, nelle emergenze e per i successi, come quello del cibo made in Italy nel mondo. Poi però, siamo “local” tutti i giorni: ognuno tifa la sua squadra e il 30% preferisce i prodotti di territorio, più sicuri e per le ricadute locali della loro scelta. Lo racconta “Un secolo di Italiani: come eravamo, come siamo e come saremo”, primo di una serie di speciali di www.italiani.coop, nuovo progetto culturale dell’Ufficio Studi di Coop (evoluzione del Rapporto Coop, ndr) perché tutti possano consultare numeri e tendenze sulle metamorfosi degli italiani. “È la ricostruzione di un secolo di consumi pro capite, con una serie storica sulle bevande alcoliche, soprattutto il vino - analizza con WineNews Albino Russo, responsabile Ufficio Studi e dg Ancc-Coop - molti alto ad inizio Novecento quando il vino era un alimento e il consumo di alcolici di 128 litri procapite l’anno, con oscillazioni negli anni seguenti causa fillossera e un punto di minima tra gli anni Quaranta e Cinquanta (77 litri), una nuova e rapida crescita nel dopoguerra e con il boom economico, quando il vino è ancora alimento e i consumi toccano 123 litri tra i Sessanta e i Settanta, fino all’inizio dell’inesauribile calo (59 litri di alcolici a testa nel 2016), tra politiche di espianto, scandalo del metanolo, e poi la rinascita del vino italiano, che diventa bene voluttuario ed inizia ad esser esportato”. Di pari passo, da inizio Novecento, quando la spesa mensile era di 140 euro a testa (valori costanti espressi in euro, anno di riferimento 2015) e l’alimentare la prima voce (66%), si arriva ad oggi che è quasi dieci volte di più (1.308 euro), ma con il cibo non più prima voce (17%, comunque la più alta spesa procapite alimentare d’Europa). Ma la tavola continua a raccontare tutto di noi. Emblamatico il consumo di carne: da popolo cresciuto a pane e vegetali, nei primi Novecento faceva la sua comparsa la domenica, poi figli del boom economico cresciuti a proteine, oggi sull’onda del salutismo e con il 49% di italiani che per il futuro guarda al “veg”, si è tornati, come un secolo fa, a mangiarne sempre meno. (www.winenews.it)



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