FATTI E PERSONE
Copa Cogeca prevede un 2016 con meno grano tenero e semi oleosi

Rispetto al 2015, la produzione di grano tenero e semi oleosi in tutta Europa quest’anno si ridurrà. Lo rende noto in un comunicato Copa Cogeca sottolineando che il decremento è da imputare principalmente alle cattive condizioni atmosferiche e all’aumento di organismi nocivi e malattie. Secondo Max Schulman, presidente del gruppo di lavoro “Cereali”, “le ultime previsioni mostrano che il grano tenero europeo è calato del 3,5% quest’anno e le rese sono inferiori, soprattutto a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli, che vanno dalla siccità all’eccesso di pioggia nel centro Europa. La produzione cerealicola della Ue a 28 registra un leggero aumento dell’1,3% rispetto allo scorso anno, ma la situazione per il grano tenero e l’orzo dovrebbe peggiorare e i dati dovranno essere probabilmente corretti al ribasso. Vi è altresì grande incertezza in merito alle previsioni per il mais, in quanto la stagione è cominciata in ritardo ed è mancato il sole”. Shulman ha sottolineato inoltre che quest’anno molti Paesi hanno anche notevoli problemi con gli organismi nocivi e le malattie, sempre più difficili da contrastare a causa della resistenza sempre maggiore ai prodotti fitosanitari. Nello stesso tempo il presidente del gruppo di lavoro “Semi oleosi e colture proteiche”, Arnaud Rousseau, ha dichiarato che “la produzione di semi oleosi di tutta Europa è diminuita dell’1,7% rispetto al 2015. La colza in particolare ha subito una drastica riduzione del 5,1% in parte a causa delle difficili condizioni climatiche, ma anche per l’aumento di organismi nocivi e malattie. La riduzione delle superfici è anche legata alla politica della Ue in materia di pesticidi e alla graduale scomparsa dei prodotti fitosanitari. Inoltre, il dibattito sul peso attribuito al biodiesel nel prossimo pacchetto energia e clima rende gli agricoltori incerti nella loro pianificazione delle nuove colture per il raccolto 2017. Nondimeno – ha proseguito Rousseau – la produzione Ue di colture proteiche aumenterà del 5,7% rispetto al 2015. Questo è dovuto parzialmente alla nuova politica agricola comune, si tratta di una notizia positiva per il settore zootecnico europeo, ma occorre garantire che i volumi prodotti trovino sbocco sul mercato”.


Paolo Bodini

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