FATTI E PERSONE
Economia in cucina e i conti tornano

Prodotti sfusi o alla spina per evitare gli sprechi Bolletta meno salata con elettrodomestici A+++

Ci sono quelli all’indietro, della quaglia, in discoteca e perfino di qualità. Eppure non hanno nulla a che vedere con i salti mortali che gli italiani fanno per tirare alla fine del mese. Ma chi chiamando in causa i salti pensa ai «quattro… in padella» che ci fanno risparmiar tempo ai fornelli, sbaglia. Ormai in famiglia si «salta» per far quadrare i conti a tavola, dove vanno sprecate ogni anno 10 milioni di tonnellate di cibo, quanto basterebbe per garantire l’alimentazione di 44 milioni di persone. E così la cucina torna a essere «povera», ma non negli arredi, piuttosto nell’abitudine a utilizzare gli avanzi facendo marmellate, crostate salate o sottaceti e cotture (più abbondanti) da riporre in frigo per qualche giorno (usanza di 22,8 milioni di famiglie). Largo anche ai tagli minori o addirittura agli scarti.

Attenzione però: perché il ritorno al passato si avverte anche nella lotta allo spreco quando facciamo la spesa, con la metà degli italiani (49,8%) che dichiara di fare sempre la lista scritta e molti di questi ammettono di tenere d’occhio le offerte, risparmiando anche 500 euro l’anno. E se da un lato cresce il food sul web (8,1 milioni di italiani dichiarano di acquistare cibo su siti internet dove è più facile fare il confronto dei prezzi) e si moltiplicano i GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), i neonati food sharing e food swapping consentono di condividere il cibo tra condomini o in Internet, per combattere insieme lo spreco alimentare. Spreco ridotto al minimo se preferiamo prodotti sfusi o alla spina: le confezioni incidono sul 30% del costo finale di un prodotto.

Volete evitare di spendere 35 euro in più l’anno? Usate il microonde anziché il forno tradizionale. Persino un piccolo gesto, come scaldare il latte o il tè sul gas invece che nel microonde, fa lievitare la bolletta (fino a 16 euro in più). Anche un accorto utilizzo del piano cottura e della lavastoviglie incide nel portafoglio. Usando stoviglie (meglio se in rame, alluminio e acciaio) adeguate alla grandezza dei bruciatori, con fondi piatti e puliti per distribuire il calore in modo ottimale. Mettendo sempre il coperchio sulle pentole (risparmi tempo e 1/3 dell’energia). Forse non sapete, ma cuocere sul piano cottura elettrico costa mediamente 19 euro in più rispetto che con quello a gas, mentre asciugare i piatti con il programma della lavastoviglie (anziché all’aria o con un canovaccio) incrementa la spesa di almeno 18 euro. Di contro se proprio non volete rinunciare alla lavastoviglie, sfruttate il vapore che emette durante il ciclo per cucinare: basta inserire gli ingredienti in vasetti di vetro o nei sacchetti per alimenti sigillati ermeticamente, trovare lo spazio tra piatti e bicchieri e avviare il lavaggio. Una volta selezionato il ciclo normale, la cottura avverrà in poco tempo. Infine, occhio al frigorifero: tenere aperto o chiudere male lo sportello di questo elettrodomestico fa sprecare 21 euro l’anno. E questo è solo un apparecchio. «Sommando tutti quelli presenti in cucina, si calcola che il loro consumo pesa per circa l’80% sulla bolletta dell’energia elettrica di casa. Volendo risparmiare dovete imparare a riconoscere l’etichetta energetica degli elettrodomestici (tre le classi indicate da A+ a A+++ e da nuove icone esplicative la performance del prodotto).

Anche la presenza del marchio ECOLABEL fa risparmiare consumi di tempo, acqua e detersivo», dice Alessandro Bacaloni, amministratore di condominio a Ciampino (Rm). «Negli ultimi dieci anni ho potuto assistere all’impoverimento delle famiglie e alle soluzioni, da molte adottate, per sopravvivere. Le casalinghe hanno innanzitutto preso atto della necessità di leggere attentamente quell’enorme mole di volantini pubblicitari dei vari super, iper, mega mercati lasciati nelle cassette postali. Tra un’offerta e l’altra, è comunque la casa il campo dove si consuma il secondo step del risparmio. Si aprono le tapparelle, si spostano le tende e ci comincia a valutare cosa cucinare e come. Ecco allora che la signora Maria (60enne) accende il fuoco per cucinare pietanze da consumare in due-tre giorni. Il sugo? Lei lo fa per oggi e anche per domani, poi lo conserva nel frigo. Gianna (38enne) quando sbollenta o lava la verdura, riusa l’acqua per darla ai fiori. Federica (49enne) invece accende la lavastoviglie nelle ore notturne. Vincenza (27 anni) ha sostituito le lampade a risparmio energetico con quelle a LED. A fronte di un investimento di 10-50 euro, una lampadina a LED mantiene la maggior parte della sua luminosità anche dopo un utilizzo di oltre 50mila ore (ossia quasi 6 anni continuativi, 24 ore su 24). La vita media di una lampadina a incandescenza invece si attesta intorno a 1 anno e 7 mesi. In pratica, usando una lampadina a LED per circa 8 ore al giorno, tutti i giorni, non avrete più bisogno di sostituirla per circa 16/17 anni. In soldi, confrontato con fonti di illuminazione tradizionali, il risparmio con una illuminazione a LED è di circa il 93%, del 90% rispetto alle lampada alogene e del 66% rispetto alle lampade fluorescenti.

Volete evitare altri costi? Preferite supermercati che utilizzano per i propri clienti buste bio, utilizzabili per la raccolta differenziata dell’umido: il costo di 10 centesimi è la metà di quello di vendita», conclude Alessandro Bacaloni. Il risparmio è servito anche se autoproduciamo detersivi. Volete fare lo sgrassatore? Miscelate alcol (100 ml), acqua (400 ml), detersivo per piatti (10-15 gocce) e olio essenziale (10 gocce). Il detersivo per piatti? Procuratevi 8 limoni, 800 ml di acqua, 300 gr di sale fino e 200 ml di aceto. Bollite i limoni fino ad ammorbidirli. Tagliati a pezzi e senza semi frullateli, filtrateli e versate il tutto in una pentola insieme ad acqua, aceto e sale. Portate ad ebollizione mescolando di tanto in tanto. Spegnete il fuoco, lasciate raffreddare. Amalgamate e trasferite il detersivo in un flacone con dosatore. Otterrete mezzo litro di prodotto che scade dopo 10 mesi. Provare per credere: il risparmio è garantito.

(Roberta Maresci - www.iltempo.it)



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