FATTI E PERSONE
E-commerce e vino: le difficoltà in Italia

L’e-commerce è un business, ma ancora poco sfruttato dal mondo del vino. Tuttavia, sembra essere

questa la strada che molte aziende vogliono percorrere per aprirsi nuove finestre di mercato. Ma

l'universo delle vendite on line non è così facile ed immediato, come sembra. Le “insidie” sono, infatti, dietro ogni angolo. Soprattutto in Italia, dove “la fiscalità gioca un fattore determinante ed è un ostacolo forte”. A frenare su una presenza massiccia delle vendite di vino nel web è Stefano Setti,

commercialista esperto di e-commerce e curatore della rubrica “l’Esperto risponde” de Il Sole 24 Ore, che ha evidenziato le criticità di un mondo apparentemente “facile”, come ha detto al convegno “Vini della Valpolicella: mercati obiettivo e opportunità dell’e-commerce”, organizzato dal Consorzio di Tutela Vini Valpolicella, che guarda con interesse a questo canale. “Prima di parlare di costi - ha detto Setti - bisogna dire che il wine&food nell’e-commerce in Italia vale solo l’1,5% del totale. Questo perché nel cibo c’è un valore emozionale importante. Il vino preferiamo sceglierlo di persona. Le vendite di vino on line, in Italia, però, non sono decollate anche per le complessità della gestione di vendite on line di prodotti alcolici. I costi per la gestione della vendita del vino via internet all’estero, diventano troppo importanti, nel senso che bisognerebbe appoggiarsi a rappresentanti fiscali iscritti all’Utf (Ufficio Tecnico di Finanza) in ogni singolo Stato dove si commercia il vino. Solo l’apertura di un rapporto fiscale costa 2-3.000 euro, la gestione dell’ufficio commerciale si aggira sui 15.000 euro annui, che, moltiplicata per tutti i Paesi Ue, può arrivare a costare 400-500.000 euro annui”. Ma non è una chiusura definitiva, Setti delinea anche le linee guida per avere successo sul web. “Può avere successo in internet il prodotto vino se ben “brandizzato” e commercializzato all’interno di siti dedicati appositamente, senza troppa diversificazione del prodotto. In un sito di vino, io consiglio di vendere solo 3 o 4 etichette, guardando alla qualità e alla specificità del prodotto. Ma prima di buttarsi in un business plan, bisogna capire bene i costi di gestione ed avere un legale ed un fiscalista ad hoc”. (www.winenews.it)

 



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