FATTI E PERSONE
I cittadini europei chiedono un aumento dei contributi all'agricoltura

La maggior parte degli europei chiede "prodotti di buona qualità, sicuri per la salute" ma anche "benessere degli animali allevati” e “protezione dell’ambiente”. Per il 94% dei 28mila intervistati dall'Eurobarometro il mondo rurale è importante e per il 62% la Politica agricola comunitaria apporta benefici alla collettività. Un'apertura di credito significativa per il settore primario

L'agricoltura sta tornando nel cuore dei cittadini europei, anche se con qualche significativa differenza da nazione a nazione.

E' quando emerge dal sondaggio condotto dall'Eurobarometro, su incarico della Commissione europea, sulla percezione del ruolo sociale ed economico degli agricoltori, dell’agricoltura e sulla percezione della Politica Agricola Comunitaria (PAC). L’indagine ha riguardato un campione di circa 28 mila persone, mille per ciascuna nazione aderente all’Unione europea.

Il 62% dei cittadini dell’UE considera l’agricoltura e il mondo rurale “molto importanti”, il 32% “abbastanza importanti”, il 3% “non molto importanti”; ha risposto “per nulla importanti” l’1% e “non so” il 2% (tabella 1). Si tratta di indicazioni molto positive, tanto più se confrontate con quelle dei precedenti sondaggi (del 2009 e 2013), quando l’incidenza dei “molto importanti” era inferiore.

I cittadini italiani, pur rappresentando uno dei principali Paesi agricoli dell’UE ed esprimendo complessivamente una percezione positiva (95% fra le prime due risposte), sono quelli con la più bassa percentuale (50%) di “molto importanti”.

Le priorità dell'agricoltura dovrebbero essere: “offerta di prodotti diversificati e di qualità” (42%) e “benessere degli animali allevati” (35%); seguono “protezione dell’ambiente” (30%), “mantenimento delle attività economiche e dell’occupazione nelle zone rurali” (29%). “autosufficienza alimentare dell’UE” (25%), “miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali” (24%).

Da notare che Sondaggio in Germania, Slovenia e Belgio l'autosufficienza alimentare dell'Unione europea è molto sentita (35%), mentre lo è molto meno (15%) in Italia che chiedono soprattutto all'agricoltura protezione dell’ambiente (36%) e offerta prodotti diversificati e di qualità (33%),

Da notare che gli italiani sono anche poco interessati al "giusto standard di vita per gli agricoltori", indicato come una priorità della Politica agricola comunitaria solo dal 25% degli italiani, contro il 49% della media europea.

Evidentemente il messaggio di Slow Food sul buono e sul pulito è stato ben colto, un po' meno il concetto di giusto.

E' noto che proprio la PAC assorbe gran parte del budget comunitario e allora il sostegno della società è indispensabile per mantenere i fondi a disposizione.

Il 45% dei cittadini europei sostiene che gli incentivi della PAC a favore degli agricoltori debbano nei prossimi anni essere incrementati, il 13% diminuiti, il 29% lasciati invariati. A confronto con precedenti sondaggi (del 2007 e del 2009) sono costantemente aumentati coloro che sostengono la necessità di incrementare le risorse della PAC (nel 2007 erano il 29%, nel 2009 il 39%), e sono diminuiti i favorevoli a una riduzione degli aiuti (nel 2007 erano il 18%, nel 2009 il 14%).
Gli italiani che si sono pronunciati per l’incremento degli incentivi agli agricoltori sono il 41%, 4 punti percentuali sotto la media europea. Il minimo di favorevoli ad aumentare gli aiuti agli agricoltori si è registrato in Germania (31%), Danimarca (24%) e Olanda (23%).

I cittandini europei hanno anche preso coscienza che la Politica Agricola Comunitaria apporta beneficio non solo agli agricoltori, ma a tutti i cittadini. Il 19% degli intervistati dell’Ue si è dichiarato “del tutto d’accordo” a questa affermazione, il 43% “abbastanza d’accordo”, il 16% “abbastanza in disaccordo” e il 6% “del tutto in disaccordo”. E’ significativo che analogo sondaggio del 2013 abbia registrato l’11% in più di pieno accordo e il 4% in più di accordo parziale.

Gli italiani “del tutto d’accordo” sono stati il 15%, gli “abbastanza d’accordo” sono stati invece il 53% (10 punti percentuali oltre la media europea). Evidente che per gli italiani, quindi, l'agricoltura ha più una funzione sociale, ambientale e di mantenimento del paesaggio che non produttiva.

La territorialità e il legame con un'area geografica del cibo che si consuma quotidianamente è però molto molto importante per i nostri concittadini che sanno riconoscere meglio degli altri europei i marchi Dop, Igp e Stg. Fanalino di coda invece per quanto riguarda la conoscenza dei marchi del commercio equo e solidale e quello dell'agricoltura biologica.

L'Italia, come dimostra questo sondaggio, ha perso il legame con l'agricoltura, tanto che l'Eurobarometro classifica l'attenzione dei nostri connazionali per il settore primario come "bassa" e comunque ancorata a un modello di agricoltura familiare e tradizionale.

(www.teatronaturale.it)


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