Il Coi rivede al rialzo le stime produttive della campagna olearia 2015/16, passando da 2,9 a 3,2 milioni di tonnellate. A sorpresa ottima performance produttiva anche nella martoriata Libia con una crescita produttive del 16%. La produzione europea a 2,3 milioni di tonnellate
Il Coi, nel corso della riunione del Comitato consultivo a Teheran, rivede al rialzo le stime della produzione, passando dalle 2,988 milioni di tonnellate di novembre 2015 alle attuali 3,225 milioni di tonnellate.
Rispetto all'annus horribilis 2014/15 l'incremento produttivo sarà così di 790 mila tonnellate, pari a un 33% di incremento.
L'aumento più sensibile della produzione è concentrato nell'Unione europea che nel complesso produrrà 2,287 milioni di tonnellate.
Leader produttivo incontrastata resta la Spagna con 1,4 milioni di tonnellate (+65% rispetto alla passata stagione). Benissimo anche l'Italia con 470 mila tonnellate, +112%. Incremento meno significativo, in percentuale, per la Grecia che però mantiene stabile la sua produzione sopra le 300 mila tonnellate (+3%). Ottime performance anche del Portogallo che produrrà 100 mila tonnellate, +65% rispetto alla scorsa campagna.
A sorprendere tutti è stato il dato produttivo della Libia, martoriata dalla guerra, che invece vedere crescere la sua produzione olearia del 16% rispetto alla scorsa stagione, un dato confrontabile a quello dell'Egitto, +19%, e più alto anche di quelli di Marocco (+8%) e Algeria (+6%).
Boom produttivo in Argentina, nuova regione olivicola, con una crescita del 317%.
Anche il Medio Oriente si segnala per buone produzioni, con crescite in Iran +30%, Giordania +26%, lieve flessione in Libano (-5%) e più marcata in Israele (-20%).
Annata più scarica anche in Turchia, con una flessione dell'11% rispetto alla scorsa campagna.
ASA Press / Le notizie di oggi