QUALITA'
Il Parlamento chiede l’etichetta d’origine per i manufatti tradizionali di qualità

Nella risoluzione non vincolante che sarà posta in votazione martedì, i deputati chiedono che il regime UE di protezione dell'indicazione geografica (IG) sia esteso dai prodotti agricoli ai beni prodotti localmente e a quelli artigianali incentrati su conoscenze tradizionali. Ciò sosterrebbe lo sviluppo economico locale, rilancerebbe il turismo, rafforzerebbe la fiducia dei consumatori e contribuirebbe a preservare il patrimonio culturale e il know-how tradizionale

"Accolgo con favore l'ampio sostegno del Parlamento all'appello per una migliore protezione del know-how locale. Estendere la protezione delle indicazioni geografiche a livello europeo sarebbe utile non solo per i consumatori, ma anche per il turismo, la cultura, l'occupazione e il commercio. Spetta alla Commissione europea occuparsi del caso, e mi auguro che presenti al più presto la sua proposta, già nell'ambito della strategia di mercato interno della Commissione prevista entro quest'autunno", ha affermato la relatrice Virginie Rozière (S&D, FR).

La risoluzione è stata adottata 608 voti favorevoli, 43 voti contrari e 43 astensioni.


Richiesta per un regime UE di protezione delle indicazioni geografiche

La risoluzione chiede alla Commissione di proporre una legislazione per estendere il regime UE di protezione delle indicazioni geografiche (IG) e includere anche i beni prodotti localmente e quelli artigianali, come il cristallo di Boemia e il tartan scozzese, o per l'Italia il marmo di Carrara, le ceramiche di Faenza e quelle di Vietri sul Mare o i gioielli tradizionali di Torre del Greco. I deputati sottolineano come il legame tra il prodotto ed il luogo di produzione sia essenziale al fine di individuare il know-how specifico e definire la qualità, l’autenticità e le caratteristiche del prodotto.


Potenziale economico e garanzia di qualità del prodotto per i consumatori

Secondo i deputati, tale sistema a livello europeo di protezione delle IG potrebbe avere un notevole potenziale economico specialmente per le piccole e medie imprese e le regioni dell’UE. Consentirebbe inoltre all’UE di avere una protezione analoga per tali prodotti al di fuori dell’UE, nel quadro di negoziati commerciali internazionali.

Questo sistema fornirebbe ai consumatori informazioni affidabili sul luogo e sule modalità di produzione e li aiuterebbe a compiere scelte più consapevoli, eliminando la confusione causata da nomi o descrizioni fuorvianti. Per i deputati, tale sistema contribuirebbe altresì alla lotta alla contraffazione, all'uso fraudolento di nomi di origine geografica e ad altre pratiche sleali.


Sistema unico europeo di registrazione

Il Parlamento chiede che i produttori, le loro associazioni e le camere di commercio siano autorizzati a richiedere la registrazione di protezione dell'indicazione geografica. Secondo i deputati, il meccanismo di registrazione dei prodotti dovrebbe essere il "più efficiente, semplice, utile e accessibile" e il sistema dovrebbe mantenere al minimo i costi e la burocrazia per le imprese.


Contesto

A livello UE, una protezione comune dell’indicazione geografica è prevista per i prodotti agricoli con una determinata provenienza geografica caratterizzati da specifiche qualità o realizzati secondo metodi tradizionali. Al momento, a livello UE non è prevista una protezione comune delle indicazioni geografiche per i prodotti non agricoli. Tuttavia, 15 Stati membri hanno una legislazione nazionale specifica in materia di protezione delle IG per i prodotti non agricoli con un conseguente divario di protezione negli Stati membri.

(www.europarl.europa.eu)


 




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