QUALITA'
Anche in Usa è boom per il cibo biologico

Per un mercato da 5,5 miliardi di dollari nel 2014 (+72% sul 2008) e 14.000 aziende. California Stato n. 1 per valore (2,2 miliardi di dollari), latte, uova, pollo, lattuga e mele gli alimenti top

Come in Italia ed in Europa, anche egli Stati Uniti è boom per il cibo biologico, che conquista sempre più consumatori. A dirlo un rapporto dello “United States Department of Agriculture”, secondo il quale negli States ci sono ormai più di 14.000 aziende biologiche certificate per un mercato che equivale a 5,5 miliardi di dollari di prodotti biologici venduti nel 2014, il 72% in più sul 2008.

La crescita è avvenuta principalmente nella West Coast, in Texas e in Colorado, nel Midwest superiore e in parte del Northeast: 10 Stati rappresentano il 78% di tutte le vendite bio degli Stati Uniti. La regina del mercato è la California con 2,2 miliardi di dollari alimenti venduti, seguono Washington con 515 milioni di dollari e la Pennsylvania a 313 milioni. Poi Oregon (237 milioni), Wisconsin (201 milioni), Texas (199 milioni), New York (164 milioni), Colorado (147 milioni), Michigan (125 milioni), Iowa (103 milioni).
Nella top 5 dei prodotti bio più venduti, invece, ci sono il latte (1,08 miliardi di dollari), le uova (402 milioni), la carne di pollo (372 milioni), la lattuga (264 milioni) e le mele (250 milioni). Il sondaggio poi evidenzia anche la “continua potenziale crescita” del settore. Oltre 5.300 dei produttori biologici intervistati hanno infatti espresso l’intenzione di aumentare la loro produzione nei prossimi cinque anni.
“Assisteremo così allo sviluppo di adeguati programmi di gestione del rischio per aiutare i produttori biologici - spiega Joseph T. Reilly, amministratore del Servizio Nazionale di Statistica Agraria - il rapporto mostra anche che i produttori biologici stanno fornendo una vasta gamma di prodotti ai clienti, che arrivano dai campi alle loro tavole in modo sempre più efficiente”. Secondo il rapporto, il 46% dei prodotti agricoli biologici sono stati venduti a meno di 100 miglia da dove sono stati prodotti, il 34% a meno di 500 miglia e solo il 18% a più di 500 miglia. (www.winenews.it)



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