ENTI E MINISTERI
L'Unione energetica europea

Il report sullo stato dell'avanzamento dell'Energy Union, pubblicato per la prima volta il 18 novembre, esamina i progressi compiuti nel corso degli ultimi nove mesi, identificando le aree d'azione principali per il 2016, fornendo conclusioni politiche di Stati membri a livello regionale ed europeo e mostrando i progressi che sono già stati fatti dopo l'adozione della strategia da parte della Commissione europea in merito all'Unione Energia nove mesi fa.

Tale strategia, addotta il 25 febbraio 2015, ha creato un nuovo slancio per realizzare la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio, sicura e competitiva. La Commissione si è inoltre impegnata a riferire annualmente lo stato dell'avanzamento dell'Unione energetica al fine di affrontare le questioni chiave e indirizzare il dibattito politico tra gli stati membri.

Miguel Arias Cañete, commissario per l'Azione per il clima e l'energia, ha dichiarato che l'Unione energetica sta cominciando a prendere forma e che molti progressi sono già stati compiuti in questi pochi mesi, secondo il Commissario nel 2016 dovranno essere presentate le proposte per aumentare ulteriormente la quota di energie rinnovabili che renderanno il sistema energetico dell'UE, sarà più forte.

In seguito all'adozione della strategia dell'Unione Energia, il vicepresidente Maroš Šefčovič ha deciso di visitare tutti gli Stati membri per creare un dibattito e analizzare le proposte dell'Unione energia con gli Stati stessi e le parti interessate

In ogni visita sono stati discussi i vantaggi che l'Unione potrebbe garantire a ogni stato. I principali risultati e le conclusioni di questi sono stati raccolti in ventotto schede nazionali che saranno allegate al report per evidenziare i passi che ogni stato sta facendo in questa direzione.

Queste schede sono stati consegnati agli Stati membri nel maggio 2015 e in seguito sono stati discussi con gli Stati stessi a livello bilaterale in riunioni tecniche al fine di garantire una coerenza interna ai ventotto stati. Schede aggiornate sono state poi inviate agli Stati nel mese di ottobre, sono molto utili poiché forniscono la situazione in cui ciascuno Stato membro si trova in merito alle cinque dimensioni dell'Unione Energetica; mercato interno dell'energia, efficienza energetica, de-carbonizzazione, ricerca, innovazione e competitività.

Per quanto riguarda l'Italia, la politica di coesione europea prevede importanti possibilità d'investimento per realizzare gli obiettivi in materia di politica energetica, che saranno integrati da un cofinanziamento tra pubblico e privato.

Mercato interno dell'energia: Nel corso 2014-2020, la politica di coesione dell'UE investirà circa 444 milioni di euro in reti di distribuzione elettrica intelligenti in Italia. Tali investimenti dovrebbero contribuire a circa 304 000 utenti aggiuntivi connessi.

Efficienza energetica: Nel corso 2014-2020, la politica di coesione dell'UE investirà circa 1 413 milioni di euro in miglioramento dell'efficienza energetica nel settore pubblico e, in misura minore, in edifici residenziali e nelle imprese e nel teleriscaldamento in Italia . 3 684 milioni di euro saranno invece investiti per sostenere la transizione verso un settore dei trasporti de-carbonizzato a basso consumo energetico. Tali investimenti dovrebbero contribuire a una diminuzione di circa 367 598 000 kWh all'anno di consumo di energia primaria negli edifici pubblici, di circa 270 chilometri di ricostruzione o di linee ferroviarie ristrutturate e 250 km di nuove o migliorate le linee di tram e metropolitana.

De-carbonizzazione: gli investimenti dell'UE, in Italia dovrebbero contribuire a una riduzione annua di gas a effetto serra. L'UE investirà tra 2014 e 2020 circa 200 milioni di euro nelle energie rinnovabili in Italia. Tali investimenti dovrebbero contribuire a circa 405 MW di capacità aggiuntiva per la produzione di energia rinnovabile.

Ricerca Innovazione e Competitività: vi saranno rilevanti investimenti anche per quanto riguarda R & I e la competitività delle PMI in Italia. Per l'Italia, la strategia nazionale individua cinque macro-aree di specializzazione, tra cui un uso intelligente e sostenibile dell'industria, dell'energia e dell'ambiente.



Marianna Matteotti - Francesco Laera

Francesco.LAERA@ec.europa.eu




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