ENTI E MINISTERI
Ue, 1,6 miliardi per progetti rurali. Emilia e Veneto fanno il pieno

Ok della Commissione europea a 24 nuovi programmi comunitari di sviluppo rurale. Fondi approvati per 5 progetti italiani. Ne beneficiano soprattutto Emilia Romagna (513 milioni), Veneto (510) e Toscana (414). "Verranno creati 40 mila posti di lavoro"

La Commissione europea ha approvato su proposta del responsabile dell'agricoltura europea, Phil Hogan, 24 nuovi programmi comunitari di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020. Cinque di questi programmi sono italiani. Ciò significa che riceveranno i fondi per la messa in atto del progetto di sviluppo rurale. Si tratta del programma nazionale per la Rete si sviluppo rurale e di quelli relativi alla Provincia autonoma di Bolzano e delle Regioni Emilia Romagna, Toscana e Veneto.

Gli Stati membri che potranno beneficiare dei fondi di Bruxelles sono, oltre all'Italia, anche Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Irlanda, Romania, Spagna, Svezia e Regno Unito. Per questi programmi l'Ue mette a disposizione un finanziamento pari a 27 miliardi di euro del bilancio europeo, a cui si aggiungono ulteriori fondi pubblici a livello nazionale, regionale e privato.

Per l'Italia, in particolare, la Commissione europea ha approvato finanziamenti Ue per una cifra totale di circa 1,6 miliardi di euro. I fondi destinati ai progetti italiani sono di 59,7 milioni per la Rete nazionale di sviluppo rurale, di 158 milioni per il programma della Provincia autonoma di Bolzano, di 513 milioni per quello della Regione Emilia Romagna, di 414,7 milioni per il programma della Toscana e di 510,7 per quello del Veneto.

Il via libera di Bruxelles si spiega con la volontà di ammodernare le aziende agricole, dare sostegno ai giovani agricoltori, incentivare la gestione sostenibile del territorio e migliorare le infrastrutture a banda larga. Secondo la valutazione della Commissione europea, i programmi di sviluppo rurale beneficiari dei fondi sono tenuti a ''creare più di 40mila posti di lavoro nelle zone rurali e circa 700mila posti di formazione", per favorire l'innovazione, il trasferimento. (www.affaritaliani.it)


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