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OGM: il Parlamento europeo boccia la proposta di fare scegliere ai singoli Stati membri se consentirne la vendita

Il Parlamento europeo ha respinto, con 579 voti contro 106 e cinque astensioni, una proposta di regolamento comunitario che avrebbe permesso ai singoli Stati membri di limitare o vietare la vendita e l’utilizzo sul proprio territorio di alimenti o mangimi OGM già approvati a livello Ue. La proposta dalla Commissione Ue è stata giudicata incompatibile con le norme sul mercato unico europeo e difficile o impossibile da far rispettare, senza reintrodurre controlli alle frontiere nazionali sulle importazioni. La proposta della Commissione Ue ricalcava quella sulla coltivazione degli OGM, che è entrata in vigore a inizio aprile di quest’anno e che consente ai singoli Stati di vietare la coltivazione sul proprio territorio degli OMG approvati a livello europeo. La differenza è che, mentre la coltivazione ha luogo necessariamente sul territorio di uno Stato membro, il commercio di OGM supera le frontiere nazionali.

Il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione Ue di presentare un nuovo progetto di legge, sebbene la Commissione avesse già detto che non ci sarebbe stata alcuna nuova proposta e che se quella presentata fosse stata respinta si sarebbe rimasti nella situazione attuale.

L’attuale procedura di autorizzazione degli OGM, sia per la coltivazione che per l’alimentazione umana e animale, prevede che vi sia una valutazione del rischio da parte dell’Efsa. Se i risultati di questa valutazione sono favorevoli, la Commissione presenta agli Stati membri un progetto di decisione, che richiede una maggioranza qualificata, a favore o contro. Se non c’è una maggioranza qualificata, come sinora non c’è mai stata, la decisione viene rimessa alla Commissione, che rilascia l’autorizzazione. A questo punto, i singoli Stati possono vietare la coltivazione sul proprio territorio, mentre non possono impedire la vendita e l’utilizzo di alimenti e mangimi contenenti ingredienti geneticamente modificati. (Beniamino Bonardi - www.ilfattoalimentare.it)



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