FATTI E PERSONE
Spazio verde, satelliti italiani anti-inquinamento con l'elettronica intelligente

Ormai siamo all’esaltazione del riciclaggio, ed è una buona notizia. Dallo spazio la tecnologia ha progettato satelliti che dopo avere svolto la loro funzione sono in grado di autodistruggersi intelligentemente senza procurare danni o inquinamento e, consentendone il recupero, favorire il riciclaggio dei materiali.

Non è fantascienza, e soprattutto è tutta tecnologia italiana. La notizia trapela dal convegno in corso a Capua presso il Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali (Cira) organizzato da Agenzia spaziale italiana (Asi) e Agenzia spaziale europea (Esa).

I nuovi satelliti italiani saranno più piccoli (minori costi di lancio in orbita) si alimenteranno esclusivamente con energia solare, e saranno capaci di rientrare in atmosfera per atterrare (seppure rovinosamente) su aree sicure e disabitate.

Dice Battiston, presidente dell’Asi: “Formeranno costellazioni numerose, in grado di passare anche dopo poche ore sullo stesso luogo, a differenza dei grandi satelliti, In questo modo permetteranno di avere una immagine dinamica e non statica della Terra, come un filmato". Le applicazioni andranno dal monitoraggio dei cambiamenti climatici e delle emissioni di sostanze inquinanti, all'agricoltura di precisione per controllare, ad esempio, la necessità di irrigare un campo o la maturazione di un raccolto”.

Una mirabile intuizione che, come spessissimo accade, è la distinzione del genio italico nel mondo. Sono infatti sempre i ricercatori italiani ad avere ideato il primo sistema di gestione dei mini satelliti al raggiungimento dei limiti operativi. A tale proposito Stefano Antonetti (D-Orbit) dichiara “Il nostro sistema è un robottino incorporato nel satellite costituito da un piccolo razzo con elettronica intelligente, che fa rientrare in modo controllato il satellite in atmosfera per farlo disintegrare su aree disabitate ed evitando che inquini lo spazio”.

Un piccolo passo per l’uomo un grande passo per l’umanità, anzi … due grandi passi.  (Luca Lippi - www.intelligonews.it)



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