FATTI E PERSONE
Polemiche sugli insetti a Expo, ma due miliardi di persone li mangiano

Meglio evitare le banalizzazioni di un problema serio, quello del cibo ecosostenibile per il pianeta

Una delle ossessioni sull’Expo è quella relativa alla possibilità di mangiare insetti nei vari stand. Non mancano controlli della ASL e prese di posizione a “difesa della tradizione gastronomica italiana”. Gli insetti, come ad esempio le formiche caramellate o la cavallette in salamoia si possono comperare in qualsiasi negozio di Londra o Parigi e farsele recapitare a casa, poiché siamo in territorio comunitario. Si banalizza un problema serio, quello del cibo ecosostenibile per il pianeta. L’Expo non è una fiera gastronomica ma un momento di riflessione.

Con circa un milione di specie conosciute, gli insetti rappresentano più della metà di tutti gli organismi viventi classificati sul pianeta

Si stima che gli insetti siano parte delle diete tradizionali di almeno due miliardi di persone. La raccolta di insetti e il loro allevamento potrebbero offrire occupazione e reddito. Con circa un milione di specie conosciute, gli insetti rappresentano più della metà di tutti gli organismi viventi classificati sul pianeta. Secondo lo studio dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, condotto in collaborazione con l’Università di Wageningen nei Paesi Bassi, nel mondo sono già oltre 1.900 le specie di cui si cibano gli esseri umani. A livello globale i più consumati sono: coleotteri (31 per cento); bruchi (18), api, vespe e formiche (14); cavallette, locuste e grilli (13).

Molti sono ricchi di proteine e grassi buoni, di calcio, ferro e zinco. Se, ad esempio, la carne bovina ha un contenuto di ferro di 6 mg per 100g di peso secco, il contenuto di ferro delle locuste oscilla tra gli 8 e i 20 mg per 100 g di peso secco, a seconda della specie e del tipo di alimentazione. (Fabrizio Cingolani - www.linkiesta.it)

 



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