FATTI E PERSONE
3 euro su 10 si spendono mangiando fuori casa, totale 72 mld

Ricerca TradeLab per HostMilano, Italia terza in Europa

Il mercato totale dei consumi alimentari food e beverage vale in Italia 223 miliardi: i consumi a casa, ossia quelli veicolati dal mondo della Gdo, e del dettaglio tradizionale sono pari a 151 miliardi di euro, mentre la componente dei consumi fuori casa vale 72 miliardi di euro, pari ormai al 32% dei consumi totali. Come dire che più di tre euro su dieci per mangiare si spendono fuori casa. E' questo il panorama sul quale prenderà le mosse ad ottobre l'edizione 2015 di Host, il salone dell'Hospitaly in programma alla Fiera di Milano, descritto da una ricerca effettuata da Tradelab in occasione della presentazione della rassegna.

Si tratta quindi di un mercato importante, che rispetto a tutti gli altri comparti (at home, non alimentare...) ha "tenuto" durante la crisi. Oggi quello italiano è il 3° mercato in Europa e ha ancora spazi di crescita legati anche ai cambiamenti socio-demografici: aumento delle famiglie senza figli, dei single, aumento dell'occupazione femminile, nuovi stili di vita che hanno reso i consumi fuori casa non più un bene voluttuario ma quasi essenziale, anche perché legati al bisogno di socialità. In media si parla di circa 28 uscite al mese (34 volte per i giovani fino a 34 anni, principali fruitori del mercato fuori casa).

Per aree il mercato dei ristoranti - circa 110 mila - è il mercato più importante e vale circa 33 miliardi di euro, che arrivano a 36 miliardi considerando anche i circa 31.000 take away. I quasi 130.000 bar sviluppano 20 miliardi di euro di fatturato. La ristorazione organizzata in Italia vale 10,4 miliardi: il peso maggiore è ricoperto dalla ristorazione collettiva, mentre bar e ristoranti in catena (la cosiddetta ristorazione commerciale) ha ancora un ruolo meno rilevante rispetto ad altri Paesi europei.

Il bar tradizionale è il luogo più frequentato, poi le pizzerie; a seguire i bar/pasticceria, i ristoranti/trattorie con una spesa sotto i 30 euro. Il consumatore infine attribuisce molta importanza alla gran parte degli elementi che caratterizzano l'offerta: i due primi valori però sono riassumibili nel rapporto qualità-prezzo. (www.ansa.it)



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