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Milano e gli operatori del Mercato Ortofrutticolo dicono no allo spreco alimentare

La splendida piazza Castello, uno dei simboli del capoluogo lombardo, ha fatto da cornice ad uno degli eventi più importanti legati ad Expo e alla firma della carta di Milano. Con il patrocinio del comune di Milano, sabato 17 ottobre si è svolta la 29° edizione del “Feeding the 5.000”, un vero e proprio pranzo di altissima qualità realizzato con 2,5 tonnellate di cibo salvato dallo spreco e servito utilizzando piatti e posate biodegradabili e compostabili.

Nei giorni precedenti all’evento, gli organizzatori hanno fatto più volte visita agli operatori del Mercato Ortofrutticolo di Milano, spiegando loro il tema e il fine ultimo della manifestazione. Una spiegazione convincente e un obiettivo premiante hanno convinto i grossisti a donare la merce eccedente per dar vita ad un “progetto spettacolare - come lo ha definito l’assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale, Servizi Civici di Milano, Franco D’Alfonso - che ha richiamato l’attenzione su un tema sempre più intollerabile come lo spreco

del cibo”. “Questo pranzo – ha continuato l’assessore – dimostra che si può fare un pasto di

qualità, risparmiando e recuperando alimenti destinati a essere gettati via”.

In circa tre ore sono state consumate 2,5 tonnellate di pietanze cucinate in un grande stand dallo chef Marco Sacco, supportato dal suo staff del ristorante ‘Piccolo Lago’ di Verbania, da una squadra di cuochi di Milano Ristorazione, da 25 ragazzi delle scuole professionali di cucina di Milano e da 100 volontari. E’ stata preparata nella grande casseruola ‘Guendalina’, con un diametro di 1,80 m., una gigantesca ratatouille con circa 500 chili di verdure. Sono stati serviti, inoltre, 250 chili di crema di zucca, 60 di cavolfiori, 50 di cime di rapa, 80 di bieta e 1200 porzioni di polenta. Altri 600 chili di verdure non cotte sono distribuite ai partecipanti.

“Abbiamo voluto contribuire con il nostro impegno alla lotta contro gli sprechi per dimostrare, dopo la giornata mondiale dell’alimentazione, l’impegno di tutti per promuovere la lotta allo spreco e per la sicurezza alimentare globale”, lo dichiara Cristiano Maggipinto, membro della Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri. Negli ultimi cinque anni, Feedback ha ricoperto un ruolo fondamentale nel movimento mondiale contro

gli sprechi alimentari.

L'organizzazione senza fini di lucro lavora con istituzioni governative, aziende e società civile a livello nazionale ed internazionale per favorire un cambiamento nell'atteggiamento culturale rispetto allo spreco e si fa portavoce di soluzioni innovative per combattere gli sprechi alimentari. L'ambizioso obiettivo è quello di dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2025. Feedback combatte gli sprechi alimentari in modalità tali da ispirare la comunità mondiale, abbinando azioni di mobilitazione di massa alla ricerca sul campo rigorosa e puntuale. Feedback lavora in collaborazione con il Comune di Londra, il Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite e con il progetto della comunità Europea, EU Fusions.

In merito alla tematica oggetto della manifestazione il Sindaco di Milano ha dichiarato: “La ‘sfida della nutrizione’ è diventata ormai un tema globale: ogni anno infatti sono 1,3 milioni le tonnellate di cibo sprecato. Un dato impressionante, che sottolinea una situazione che non può più essere accettata. L’evento di oggi in piazza Castello, organizzato per la prima volta

in Italia in occasione della firma del Milan Urban Food Policy Pact, contribuisce a portare alla attenzione di tutti i cittadini tematiche come questa, che troppo spesso vengono considerate lontane, ma che invece possono essere sconfitte solo attraverso le azioni quotidiane di ciascuno di noi. Non sprecare il cibo è un dovere morale e civile. Le Amministrazioni locali devono avere il ruolo di aggregatori e saper guidare gli altri attori in gioco, conciliando l’impegno dei cittadini con quello delle imprese, delle altre istituzioni e del mondo no-profit. Una strada che Mila-no sta già percorrendo insieme alle eccellenze della ricerca, alle imprese e alle associazioni attive nel campo”.

(Caterina Camerlengo – www.sogemispa.it)




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