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Giornata mondiale degli oceani, 4 "ricette' di chef e Oceana

Campagna ambientalista per grigliate mare e consumi sostenibili

Per celebrare la Giornata mondiale degli oceani, l'associazione ambientalista Oceana ha presentato quattro azioni per contribuire alla campagna "Salviamo gli oceani e alimentiamo il mondo". Queste azioni sono il risultato dell'assidua collaborazione con alcuni degli chef più famosi al mondo che hanno assistito Oceana nella redazione di questa lista, tra cui Joan Roca, lo chef di El Celler de Can Roca, recentemente premiato come Miglior ristorante del mondo 2015.

"Gli chef sono dei modelli culinari importantissimi ed esercitano una grande influenza sul cibo che consumiamo" sottolinea Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana in Europa. "Siamo lieti che tanti chef famosi a livello mondiale abbiano riconosciuto l'importanza di questa campagna e ci stiano aiutando a sensibilizzare l'opinione pubblica sullo stato dei mari e su come tutti insieme possiamo fare la differenza. Le nostre scelte alimentari hanno un'influenza diretta sullo stato dei mari: scegliendo un'alimentazione a base di pesce sostenibile possiamo salvare gli oceani e nutrire il pianeta.

Tra l'altro, il pesce è buonissimo e ha dei benefici ampliamente documentati sulla nostra salute". Queste le quattro azioni da intraprendere per salvare gli oceani e nutrire il pianeta: - Mangiare pesci di piccole dimensioni; - Mangiare pesce di provenienza locale; - Preferire il pesce di mare o di lago al pesce d'allevamento; - Non mangiare gamberi o gamberetti.

Il pesce d'allevamento, spiegano i promotori dell'iniziativa, ''pone un importante problema di sostenibilità: infatti se il pesce è carnivoro, come ad esempio il salmone, si ciberà comunque di pesce selvatico sotto forma di pellet a base di farina di pesce. Ragion per cui, quando si consumano salmoni d'allevamento si sta comunque mangiando del pesce selvatico. La quantità di pesce necessaria per far raggiungere al salmone la pezzatura commerciale varia da paese a paese, ma possono essere necessari addirittura fino a 5 kg di pesce selvatico per produrre mezzo chilo di salmone''.

Per quanto riguarda i gamberi, l'allevamento di gamberetti è generalmente causa della distruzione dell'habitat costiero, come ad esempio delle foreste di mangrovia, che costituiscono le zone di riproduzione dei pesci selvatici. Inoltre, anche i gamberetti selvatici costituiscono un problema, in quanto la loro pesca si svolge con l'utilizzo di reti a maglie molto piccole che catturano molto più di quello che dovrebbero: Si calcola che, per ogni chilo di gamberetti catturato, 3-5 kg sono catture accidentali. (www.ansa.it)


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