APPUNTAMENTI
La Nocciola della Langa: un prodotto da valorizzare e difendere

Sala dell’Unione Montana Alta Langa - Bossolasco (CN)

1) La sala gremita / 2) Liliana Allena presidente Ente Fiera del Tartufo di Alba


Strategie di promozione e tutela guardando al futuro della Nocciola Piemonte IGP, -la più buona del mondo-

Questo è il titolo e il programma del convegno “La Nocciola della Langa: un prodotto da valorizzare e difendere” che si è tenuto nella sala della Unione Montana Alta Langa di Bossolasco (Cuneo).

Tra i relatori, il convegno ha visto la partecipazione dell’On. Alberto Cirio Presidente GAL Langhe Roero Leader; Gianfranco Latino, funzionario Assessorato all'Agricoltura Regione Piemonte; Roberto Bodrito, Presidente Unione Montana Alta Langa; Ivano Scapin, agronomo e fondatore di www.nocciolare.it; Ferdinando Trisoglio, Presidente del Consorzio Nocciola IGP; Gian Paolo Braceschi, Food Technologist del Centro Studi Assaggiatori; Roberto Perrone, giornalista del Corriere della Sera; Roberto Fiori, giornalista de La Stampa; Marco Serra gelatiere di Torino. Ha moderato l’incontro Flavio Borgna, Presidente Ente Fiera della Nocciola.

1) l’On. Alberto Cirio 2) Borgna e Cirio premiano Bruno Ceretto


Sala gremita per un dibattito che non ha certo concluso un problema che di giorno in giorno degenera sempre di più e riguarda non solo la produzione della nocciola, ma tutti i settori della coltivazione e anche dell’industria, e che sono un problema mondiale.

Produrre sempre di più... ma a discapito della qualità e della nostra Terra, che tra terreni “avvelenati” da ogni possibile fonte di inquinamento, a quello atmosferico, producono solo più prodotti il cui sapore è quello dei... medicinali! Spesso tossici!

Quando ero bambina mangiavamo la frutta raccogliendola direttamente dall’albero e senza

lavarla. Se erano pomodori, al massimo si fregavano con le mani per levare un pò di verderame! Eppure nessuno è mai morto per la “brutta malattia”!

Noci e nocciole le spaccavamo con i denti, incoscientemente e indubbiamente a beneficio dei dentisti! Ma non si moriva perchè in bocca rimanevano tracce di medicinali del guscio!

Non c’erano i supermercati e quel poco che c’era i contadini lo portavano al mercato nelle ceste ed era quello che oggi chiamiamo “km zero”, ma di quel sapore spesso ha solo il ricordo.

Frutta e verdura erano stagionali e quello che si poteva conservare per l’inverno veniva preparato in casa o nei calderoni che cuocevano sull’aia.

Oggi arrivano prodotti da tutto il mondo! Mangi fragole a Natale, i prodotti stagionali li trovi tutto l’anno e non ci chiediamo da dove arrivano, nè come quel prodotto è cresciuto e conservato per giungere a noi maturo... ma il sapore è acerbo.

Beati i giovani, quelli cresciuti a patatine con ketchup, quelli che non hanno mai conosciuto i veri sapori, come li abbiamo “assaporati” noi e per questo non potendo confrontarli... gli va bene tutto, anche se il sapore è quello di diserbanti e veleni!

Siamo nell’era del consumismo e dello spreco: produrre tanto, guadagnare il più possibile, e poco importa se poi gran parte del raccolto finisce sotto le ruspe distruttrici, perchè in eccesso, o se la quantità va a discapito della qualità e i pesticidi inquinano le falde acquifere, i prodotti hanno sapori sgradevoli o sono raccolti acerbi per poterli conservare durante i lunghi viaggi verso regioni o nazioni lontane e conservano quel sapore acido, acerbo.

1) Fiori - Perrone - Borgna e Cirio / 2) Borgna - Cirio - Latino - Trisoglio - Bodrito


Ecco che qui a Bossolasco (CN), nel cuore della Alta Langa si discute della nocciola e si giunge persino ad affermare che sia “la più buona del mondo” e si cambiano persino gli ingredienti del mitico Gianduiotto, la bontà assoluta, l’identità stessa della nocciola!

Erano molti gli interventi e non tutti concordanti con gli altri oratori, ma se così non fosse il convegno non avrebbe avuto motivo di esserci.

Dati tecnici, statistiche di mercato, strategie di promozione, consigli e confronti! Tutto era interessante, anche se ovviamente qualche intervento è stato più interessante o meglio esposto.

In particolare gli interventi dell’On. Alberto Cirio, quello di Roberto Perrone giornalista del Corriere della Sera e quello di Bruno Ceretto hanno sottolineato ciò che penso e condivido e ho tradotto in queste righe.

L’eccesso di produzione va a discapito della qualità. Il prodotto buono nasce prima di tutto dalla terra e da come si accudisce alla sua crescita, come si raccoglie, si conserva e si trasforma, come nel caso della nocciola utilizzata in pasticceria e in cucina.

Occorre l’unione tra produttori e non quelle divisioni campanilistiche o anche tra vicini,

che spezzano la catena che invece dovrebbe unirli nella promozione del territorio... per promuovere il prodotto.

1) Scapin - Fiori - Perrone - Borgna / 2) Scapin - Braceschi - Fiori


Lo dico sempre: un territorio si promuove solo attraverso la sua bellezza paesaggistica, la cultura, il folclore, la storia, l’arte, la gastronomia e... l’accoglienza! Anche un prodotto si promuove attraverso queste realtà. Se manca una di queste è come un bicchiere vuoto.

Un prodotto tipico, spesso oltre il circolo delineato della propria zona... non lo conosce nessuno, e allora dobbiamo promuoverlo, farlo conoscere attraverso la pubblicità che ormai è il veicolo trainante e indispensabile: il web. Ma per invogliare a venirlo a degustare, ad acquistare dobbiamo attirare il turista che è il migliore pubblicista!

Non mi stancherò mai di sottolineare quanto il turista sia importante! Non porta a casa cartoline e bandierine come souvenir, non porta agli amici la sfera di vetro con la neve che scende, nè pupazzetti e adesivi, tipici degli anni ‘50/60: porta a casa la gastronomia! Porta agli amici i prodotti locali! Non viene da lontano per mangiare o comprare prodotti, ma se gli si offre quelle componenti paesaggistiche e turistiche per rendergli gradevole il soggiorno, si soffermerà anche sui prodotti locali.

1) Tutti in piedi per commemorare Michele Ferrero! / 2 La nocciola... in cucina


Uno dei tasti dolenti del dibattito è quello dell’importazione ed esportazione delle nostre nocciole.

La Turchia! Al primo posto per l’esportazione del mondo sta invadendo sempre più il mercato e la nostra produzione di nocciole, vanto di certi territori e regioni italiane, deve competere con questa nazione che non avrebbe certo un prodotto superiore a quello della nostra “Tonda e gentile” o delle altre eccellenze sparse nelle regioni della nostra penisola, se

non fosse che ultimamente si è pensato a produrre di più, ma come si è detto, a discapito della

qualità.

A causa di una gelata, la Turchia ha perso gran qualità del prodotto. Questo ha favorito l’Italia e la Spagna i due grandi produttori di Nocciole, facendo salire incredibilmente le richieste e di conseguenza i prezzi.

1) La... regina “Tonda e gentile” / 2) Il... re “Moscato d’Asti” / 3) e il “pane in tavola”...


La frenesia del guadagno ha contagiato anche le Langhe: sono stati rimossi i vigneti per impiantare nocciole! Nessuno ha pensato che prima che la pianta produca qualcosa occorrono almeno quattro anni e che non è detto che in Turchia ci siano altre gelate!

1) Arrivano le barchette “salate” / 2) “Quasi... gianduiotti / 3) Evviva il gelato alla nocciola!


Una eccezione non fa le regole e così ci si potrebbe ritrovare nuovamente invasi dalle loro nocciole, mentre le nostre rimarrebbero invendute, a causa della concorrenza dei prezzi! E avremmo distrutto i pregiati vigneti vanto dell’UNESCO per piantare qualcosa che resterebbe invenduto!

L’invasione turca sta distruggendo l’identità della nostra produzione dolciaria: la nocciola, alla base di cioccolatini, gianduiotti, creme, gelati, arriva dalla Turchia! La mitica “spalmabile” vanto mondiale per il suo contenuto di nocciola “tonda e gentile” è targata... Turchia...

1) Il gelatiere Serra / 2 e 3) Piramidi di delizie


Nei casi più fortunati la “Tonda gentile delle Langhe” proviene da nuovi impianti in Piemonte e da vaste aree del mondo!

Si parla della nocciola di montagna, si penalizza quella di pianura, ma poi... si acquistano nocciole dalla Turchia! Tanto varrebbe usare quelle nostrane.

E così l’incontro finisce senza soluzioni, ma solo progetti e... buona volontà, e per dirla come una battuta dell’On. Cirio: “Mio nonno mi diceva che in soli trenta secondi si possono dire tante cavolate! Si deve fare il contadino con -passione- e non per fare -compassione-!”.

Alexander Màscàl e Matteo Saraggi - ASA


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