AZIENDE E PRODOTTI
Lambrusco, “No alla liberalizzazione”

“La notorietà del lambrusco ed il gradimento dei consumatori smuove appetiti nemmeno tanto celati, tant’è che adesso qualcuno cerca di far leva a livello europeo per togliere la protezione delle nostre bottiglie Doc, a partire dal Lambrusco: per questo ci opporremo con tutte le nostre forze a tutela dei nostri vini e dei nostri produttori, che tanto hanno investito per portare il lambrusco nel mondo”. È il commento di Cristiano Fini, presidente della Cia di Modena, dopo le notizie delle pressioni che vengono fatte a livello comunitario per favorire la liberalizzazione dei vini che prendono nome dal vitigno. Il problema non riguarda solo l’Italia per i vini protetti (da solo, il lambrusco rappresenta più di un milione di ettolitri), ma coinvolge anche altre nazioni. “Dovremo fare un fronte comune per bloccare questo tentativo – spiega Fini – che a mio giudizio nasce dal fatto che Paesi competitori come la Spagna temono le nostre produzioni, peraltro molto apprezzate. E’ intuibile quindi che questo ‘assalto’ nasconda finalità commerciali da parte di potenziali competitori europei in campo vitivinicolo’.

No anche dalla Regione

Un no deciso al rischio di “liberalizzazione” da parte della Ue dei vitigni che sono espressione inequivocabile di un territorio. E’ quello espresso dall’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Simona Caselli a proposito del Lambrusco. “E’ vero che il Lambrusco non è di per sé una denominazione geografica, ma da sempre è identificato con varietà che invece hanno un preciso
riferimento territoriale: Sorbara, Santa Croce, Castelvetro, nel Modenese, Montericco nel reggiano. Non è un particolare di poco conto, ma la riprova che stiamo parlando di una famiglia di vitigni che sono tipici dell’Emilia e di una parte del mantovano, da sempre coltivati esclusivamente in queste zone e che come tali sono identificati in tutto il mondo”. “So che il ministero delle Politiche agricole sta seguendo la vicenda e che già nell’estate ha espresso motivatamente la propria contrarietà alla proposta della Commissione Ue di rivedere l’attuale regolamento che tutela i vini Dop e Igp – ha
concluso Caselli – Come Regione sosterremo con forza questa posizione nell’interesse dei nostri produttori e del nostro territorio”. (www.viaemilianet.it)




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