AZIENDE E PRODOTTI
Il futuro del vino è (anche) in Africa

Non solo America, Asia ed Europa: tra i mercati del mondo da tenere d’occhio, e che promettono di crescere nei prossimi anni, c’è anche quello grande e complesso dell’Africa. Un mercato che, oggi, vale poco meno di 80.000 casse di vino, ma che, nel 2020, potrebbe valere 1,4 miliardi di dollari in wine & spirits, secondo i dati dell’International Wine & Spirits Research, grazie alla crescita della classe media in Paesi come Nigeria, Kenia, Tanzania, Angola, Congo, Senegal, Camerun e, ovviamente Sudafrica, Paese di gran lunga più importante per la produzione di vino e per la cultura enoica nel continente.

Certo, non mancano criticità strutturali, come un sistema della distribuzione molto variegato da Stato a Stato, spesso fatto di zone grigie, dove prosperano corruzione e contrabbando, oltre a difficoltà enormi nello stoccaggio dei vini. Ma, nel complesso, il sentiment è più che positivo, come hanno spiegato i protagonisti di “Africa, the future destination for wines and spirits”, di scena a Vinexpo. A partire da Pierre Castel, presidente e fondatore di Castel Group, la più importante realtà del vino africano che, oltre a 1.400 ettari di vigna in Francia, ne possiede anche 1.600 tra Marocco, Tunisia ed Etiopia: “lavoro in Africa da 50 anni, e grazie allo sviluppo della middle class, in molti stati africani negli ultimi 10 anni non sono cresciuti solo i consumi, ma anche la cultura del vino. C’è tanta curiosità, e dietro al segmento del lusso crescerà quello del prezzo medio”.

Certo, il 25-30% del mercato è fatto ancora da vini in bag-in-box di bassa qualità, ma le cose stanno cambiando, come ha spiegato Miguel Chan, responsabile vino della catena Tsogo Sun Hotels, con 90 hotel in tutto il Sudafrica: “vanno molto i vini che tendono al dolce, i tagli bordolesi, e vanno fortissimo gli sparkling, Champagne, Cava, e soprattutto Prosecco, il più amato anche grazie al rapporto qualità/prezzo. Il consumatore, qui guarda molto più ai social media che alla critica”. E i numeri? Dicono che delle 80.000 casse di vino consumate in Africa, 71.000 sono vini fermi, e 335 di sparkling wine, ma anche che la Spagna è il primo fornitore (con 12.660), in uno scenario che, tra 10-15 anni, promette numeri molto diversi. (www.winenews.it)



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