AZIENDE E PRODOTTI
I cartoni del latte cambiano look strizzando l'occhio all'ambiente

I cartoni del latte a forma cilindrica da qualche giorno presentano una piccola, ma importante, novità: in un angolo della parte superiore è comparsa la scritta "schiaccia".  Dopo aver svuotato la confezione, quindi, schiacciando nel punto indicato, si può separare la parte in plastica superiore dal cartone e raccoglierla separatamente, dando una mano all'ambiente.

Forse non tutti sanno che il cartone del latte in realtà è in tetrapack, cioè un insieme di diversi materiali, e che si raccoglie diversamente a seconda del comune: c'è chi lo smaltisce con la carta, chi con  la plastica, chi, purtroppo, ancora nell’indifferenziata. Ora con il nuovo imballaggio che consente di separare le due parti (plastica del tappo e tetrapack) con una semplice pressione, il vantaggio per l'ambiente è notevole, perché la plastica è avviata al riciclo insieme alla normale raccolta differenziata. Importante, però, è ricordarsi di sciacquare il cartone prima di gettarlo, per evitare, soprattutto con la stagione calda, la formazione di cattivi odori e di richiamare animali indesiderati, e di schiacciarlo per occupare meno spazio.


La diverse confezioni per il latte

Vetro: nell’immaginario collettivo è l’imballaggio riciclabile per eccellenza, ma per il suo peso e ciclo di produzione, è un vantaggio per l’ambiente solo se viene riutilizzato tal quale per diverse volte. Nel caso invece venga buttato dopo un solo utilizzo diventa la soluzione meno ecologica;

plastica: la sua produzione richiede molta energia e utilizzo di risorse non rinnovabili, anche se è molto leggera ed è facile da riciclare. Quella trasparente, non è adatta al latte a lunga conservazione o a quello che dura più giorni, perché questi prodotti devono essere protetti dalla luce;

tetrapack:  la parte in cellulosa può essere certificata FSC (cioè proviene da foreste sostenibili) per un minor impatto sull’ambiente. Per la produzione serve molta acqua ed il suo riciclo è più complesso, essendo composto da diversi materiali accoppiati.  È, però, molto versatile.

Per la corretta conservazione, comunque, consigliamo di scegliere sempre una confezione non trasparente e richiudibile per evitare contatto con luce e aria.


Occhio all'ambiente 

In ogni caso l’imballaggio, così come il confezionamento e il trasporto, contano davvero poco nell’intero ciclo di vita di un litro di latte. Ben venga un imballaggio facilmente riciclabile e una produzione locale, ma, purtroppo, non sono questi aspetti a fare la differenza. La parte più pesante per l’ambiente è la produzione, soprattutto in allevamenti intensivi, che comporta consumi di acqua elevati, utilizzo di numerose materie prime e emissioni di grandi quantità di metano.

(www.altroconsumo.it)



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