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Indagine, crisi economica ha 'tolto' carne da tavole europei

68% famiglie ha dovuto ridurre i consumi, rischio malnutrizione

La crisi economica scoppiata nel 2008 continua a colpire: in particolar modo le tavole dei cittadini europei, dove il 68% delle famiglie ha dovuto ridurre i consumi di proteine derivate da carne e pesce. A dirlo è un'indagine condotta da SWG sul tema dell'accesso al cibo nei Paesi Ue, commissionata dal Movimento Enough di Elanco e presentata a Milano.
Secondo l'indagine, condotta su 2mila persone rappresentative delle popolazioni di Italia, Germania, Francia e Regno Unito, "circa il 50% ammette di non avere una dieta equilibrata. In particolare, tra gli alimenti assenti più spesso nell'alimentazione o consumati meno di una volta alla settimana spiccano le carni e il pesce". Secondo Maurizio Pessato, presidente SWG, "si tratta di una carenza legata non solo a scelte e preferenze individuali, ma dettata soprattutto da ragioni economiche. Le criticità maggiori sono in Italia e Francia: in Italia, dove la crisi è stata più forte, la percezione è che si siano ridotti tutti i consumi di carne, con un picco sulle carni di vitello e manzo".
Il rischio è che un'alimentazione carente si trasformi in malnutrizione. Secondo il Movimento Enough "è necessario agire ora per garantire alla popolazione mondiale di domani il diritto a nutrirsi in modo completo, a prezzi accessibili". Secondo l'indagine, per i cittadini sono due le strade percorribili per affrontare questo problema alimentare: la prima è la "riduzione degli sprechi e la realizzazione di azioni educative"; la seconda passa dalla "innovazione tecnologica e del commercio: due cittadini su tre sono favorevoli a un maggiore investimento in ricerca e tecnologia, per ridurre il problema della sostenibilità alimentare, migliorando l'efficacia delle produzioni agricole e dell'allevamento".
"Puntare sull'innovazione è la chiave - conclude Ramiro Cabral, Regional Leader Emea di Elanco - parliamo di un tema con forte impatto sulle nostre vite: secondo le stime, un quarto della popolazione europea vive in condizioni 'al limite' e non può permettersi i cibi che vorrebbe. Per questo è indispensabile abbracciare l'innovazione da subito". (www.ansa.it)

 


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