ENTI E MINISTERI

Imu, il mondo agricolo chiede chiarezza

Proroga sì o proroga no? Aziende agricole in difficoltà dopo la decisione del Tar che fa rivivere i criteri altimetrici per il pagamento dell’imposta entro il prossimo 26 gennaio. Ma ora spunta un'altra sospensiva, al 4 febbraio

"Ora occorre fare al più presto chiarezza sull’Imu agricola, a partire della data di scadenza che non è più chiaramente sostenibile".
Questo il commento del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in riferimento alla decisione del Tar del Lazio di non prorogare la sospensione  del decreto ministeriale oltre il 21 gennaio 2015; decisione che fa rivivere i criteri altimetrici per il pagamento dell’imposta entro il prossimo 26 gennaio, di cui al decreto legge n. 66/014, creando il caos per i versamenti che evidentemente non potranno essere realizzati in un lasso di tempo così ristretto.
Nonostante il Sole 24 Ore abbia riportato la notizia del blocco del decreto fino al 4 febbraio, continua a regnare la confusione.
"E’ indispensabile mantenere l’impegno a rivedere anche per il 2014 le evidenti incongruenze nei criteri individuati per la delimitazione dei terreni agricoli in base all’altitudine in cui si trova la sede del comune - conclude Moncalvo - nel rispetto della fondamentale scelta di mantenere l’esenzione dell’imposta a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali”.
Anche Agrinsieme, coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, esprime forte disappunto per l’ennesima battuta d’arresto sulla vicenda dell’Imu sui terreni montani e collinari per il 2014 e sollecita un intervento immediato del Governo.
“Il silenzio assordante del Governo, che nel Consiglio dei ministri  di ieri non ha preso alcuna decisione sull’argomento – commenta Agrinsieme - dimostra ancora di più l’indifferenza verso le legittime aspettative delle imprese  agricole, per una revisione di un tributo che è considerato dalla stessa politica e dall’Anci iniquo e vessatorio".
Agrinsieme chiede dunque ai responsabili politici e ai ministri competenti dell’Economia e dell’Agricoltura un intervento immediato che proroghi la scadenza del pagamento in attesa di una riconsiderazione complessiva dei criteri di esenzione per i terreni agricoli delle zone montane.
Chiede chiarezza anche Copagri, che invita il Governo a dire "una volta per tutte cosa vuole". Attraverso il suo presidente Franco Verrascina, Copagri sottolinea il peso del fisco e della burocrazia che spesso rappresentano "un ostacolo per lo sviluppo dell'agricoltura, dell'agroalimentare e dell'economia italiana in genere".
"Usciamo dalla logica dell'incertezza e "del fare cassa" - invita Verrascina - A maggior ragione in questa fase nella quale con l'Expo alle porte c'è bisogno di investire per costruire possibili ritorni in termini economici, commerciali, strutturali ed infrastrutturali anche a esposizione terminata. E un fisco opprimente non aiuta gli investimenti. La nostra posizione, inoltre, resta fermamente contraria ad ogni tassazione dei beni strumentali, che sono alla base dell'ordinaria attività d'impresa in agricoltura”. (http://agronotizie.imagelinenetwork.com)

 

 


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