ENTI E MINISTERI

L'Imu agricola diventa legge, la maggioranza si spacca e le opposizioni attaccano

La Camera approva il decreto che introduce la tassa sui terreni, salvando quelli montani. Critiche da Ncd e Area Popolare. I grillini: "La terra non si tassa". Lega contraria, Meloni: "Renzi si paga la marchetta elettorale degli 80 euro"


L'Imu agricola è legge e porta con sé forti polemiche nell'Aula della Camera, con pezzi della maggioranza in dissenso. Il decreto legge sull'Imu agricola, che proroga tra l'altro l'esercizio della delega fiscale, è stato approvato a Montecitorio con 272 sì, 153 no e 15 astenuti. Non avendo subito modifiche rispetto al Senato, entra in vigore anche se alcuni ordini del giorno impegnano il governo a mettere in piedi una commissione tecnica per affrontare la questione e pure pendono ricorsi al Tar sul tema.
La battaglia politica, intanto, prosegue. Il testo introduce l'Imu sui terreni, ma salva quelli classificati come "montani", mentre in quelli "parzialmente montani" risparmia i coltivatori e gli imprenditori agricoli, per essere applicata a tappeto infine in quelli non montani. Per pagare quanto dovuto relativamente al 2014 c’è tempo fino al 31 marzo per saldare senza interessi, mentre ci saranno i rimborsi per coloro che hanno pagato ma non dovevano farlo.
"L'introduzione dell'Imu agricola - come spiegato dalla deputata Pd Sabrina Capozzolo - concorre alla copertura del bonus di 80 euro". Proprio a questo riferimento si attaccano i più convinti oppositori del decreto, tra i quali ci sono stati i deputati del M5S. "Si è consumato stamattina, nell'aula di Montecitorio, l'assalto alla terra del governo Renzi, che con il decreto appena approvato costringerà migliaia di agricoltori a pagare una tassa ingiusta ed iniqua come l'Imu", dicono i grillini. Durante la dichiarazione finale del provvedimento, il Movimento 5 Stelle ha votato contro il decreto esponendo i cartelli "No Imu, la terra non si tassa". In una nota parlano di "una vera e propria patrimoniale sulla terra, nata solo per coprire lo spot degli 80 euro del governo Renzi (che tra l'altro si è rivelato un fallimento: ci si aspettava un +15%, ma si è registrato un misero +0,51% dei consumi) e applicata senza considerare quello che dovrebbe essere l'unico vero elemento per riorganizzare la fiscalità agricola: la reale redditività delle colture, ma bensì basandosi su una classificazione altimetrica vecchia di vent'anni". Sulla stessa linea Giorgia Meloni, per la quale "gli agricoltori pagano le marchette elettorali di Renzi".  
Anche da Ncd sono arrivate critiche: "L'approvazione del dl sull'Imu agricola è uno schiaffo agli agricoltori. E' grande il rammarico che sto riscontrando tra le tante imprese agricole e associazioni deluse per il via libera ad una imposta che pesa come un macigno e crea enorme disagio nei confronti dei nostri territori", ha messo nero su bianco Daniele Sabatini, capogruppo Ncd della Regione Lazio. Da Ap, Angelo Cera ha detto di "votare contro perché si tratta di un decreto legge fatto con i piedi, solo per fare cassa e colpisce nel mucchio". La Lega ha parlato di "patrimoniale al contrario, alla quale ci opponiamo". Forza Italia annuncia battaglia: "L'imposizione dell'Imu sui terreni agricoli è un colpo mortale per l'agricoltura", ha detto Nuccio Altieri sottolineando di condividere "la battaglia di Raffaele Fitto per una class action contro il Governo per eliminare l'Imu sui terreni agricoli".
Da Sel è arrivato invece un preciso attacco al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e alla sua struttura: "E' vergognoso che il ministro dell'Agricoltura, il viceministro e il sottosegretario non abbiano trovato il tempo di presenziare alla Camera alla discussione e al voto sull'Imu agricola. Sel voterà contro una tassa ingiusta che mortifica un settore importantissimo per l'economia italiana già particolarmente provato da una tassazione insostenibile e da un mercato che vede l'assalto di forti competitor stranieri, capaci di imporre sempre più i loro propri prodotti sui banchi della distribuzione italiana". Alle accuse ha risposto Martina, per il quale "il provvedimento tutela il più possibile chi vive di agricoltura, riduce il gettito di oltre cento milioni rispetto alla prima ipotesi, allarga di molto i comuni esentati a partire proprio dalla montagna e rafforza i meccanismi di esenzione e detrazione anche per quelli in pianura".
Per Copagri, la giornata odierna è una "pagina oscura della politica fiscale italiana", per la Cisl è un "provvedimento sbilanciato, con contraddizioni e iniquità insanabili senza il coinvolgimento delle parti sociali". (www.repubblica.it)

 


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