FATTI E PERSONE

Il mercato vinicolo canadese

Messo in ombra da un vicino “ingombrante”, il boom del Canada non fa rumore, ma il Paese nordamericano è il sesto mercato mondiale per l’import enoico, a quota 288 milioni di litri, ed un trend in crescita costante almeno fino al 2018 (dati Iwsr)

Spesso considerato un mercato secondario, il mercato canadese negli ultimi anni si sta rivelando come uno dei più performanti, e le importazioni enoiche continuano a crescere anche nel 2014, arrivando a toccare i 288 milioni di litri, un volume che fa del Canada il sesto importatore di vino nel mondo. Un amore per Bacco che, evidentemente, la produzione nazionale non può soddisfare, e allora si guarda verso i Paesi del Nuovo Mondo che, tra il 2008 ed il 2014, hanno messo a segno performance importanti. L’export della Nuova Zelanda, ad esempio, nel periodo è cresciuto del 17,7%, quello dei vini Usa del 10% e quello dei vini cileni del 5%, come raccontano i dati dell’ultimo rapporto dell’Iwsr per Vinexpo (www.theiwsr.com).
Messo in ombra da un vicino ingombrante come gli Stati Uniti, dove il mercato del vino vale 29,5 miliardi di dollari l’anno, il Canada, dove il business enoico comunque vale 6,1 miliardi di dollari, si appresta a vivere un’ulteriore crescita, sia in termini di valori che di volumi, che da qui al 2018 cresceranno, rispettivamente, del 10,4% e dell’8% (a quota 449 milioni di litri consumati).
Nonostante le dimensioni, in effetti, già oggi il consumo medio pro capite del Canada supera quello statunitense: 13,5 litri contro 12,3 litri, dato destinato ad aumentare di un ulteriore 4,1% nel 2018. La buona notizia per l’Italia, com’è facile immaginare, arriva soprattutto dal Prosecco, che, in linea con la sua crescita globale, anche qui ha messo a segno un +14,4% tra il 2008 ed il 2014. (http://www.winenews.it)

 


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