FATTI E PERSONE

Rinnovabili, crescono i consumi in Italia

Lo certifica l’Istat: col 33,7% nel 2013, il consumo lordo di elettricità coperto da fonti rinnovabili è in aumento rispetto al 2012 e superiore alla media UE

Le energie rinnovabili tornano a far parlare (bene) di sé in Italia. Dal rapporto Istat “Noi Italia” si evidenzia il continuo aumento della quota di consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili, che raggiunge il 33,7% nel 2013 (+6,8% rispetto al 2012).
Altra buona notizia, sempre in tema di consumi elettrici da rinnovabili, è quella che emerge anche nel confronto col contesto europeo e con i relativi dati, aggiornati al 2012: il valore espresso in Italia è pari al 27,6%, ossia superiore al 23,5% che costituisce la media Ue28.
Non solo: rispetto ai Paesi di più grande dimensione, siamo al di sopra di Germania, Francia e Regno Unito, inferiori giusto alla Spagna. Certo, il paragone con l’Austria e la Svezia è impensabile, dato che i due Paesi rappresentano valori superiori al 50%% di consumi di energia elettrica generata da fonti rinnovabili (rispettivamente 65,5 e 60,0%).
Cambiano, invece, le cose nel contesto del consumo pro capite di energia elettrica: come segnala sempre l’Istat, quello italiano risulta inferiore sia agli altri paesi di grandi dimensioni sia alla media europea. “Nel 2013 i consumi elettrici sono pari a 4856,0 kWh per abitante. Rispetto al 2012, il consumo complessivo di energia elettrica aumenta nel settore dell’agricoltura e del terziario, mentre si riduce nell’industria e nel settore domestico”.
Nell’approfondimento sul contesto nazionale e sul tipo di fonti rinnovabili più significative, l’Istituto nazionale di statistica rileva, a livello di distribuzione, la prevalenza dell’apporto idrico nelle regioni montuose e della fonte eolica nel Mezzogiorno; e se è sostanzialmente uniforme sul territorio nazionale lo sviluppo della produzione elettrica da biomasse, una peculiarità esclusiva della Toscana è la produzione di energia geotermica.
Nel confronto 2002-2013 l’aumento percentuale dei consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili per regione emerge ancora più nettamente, da nord a sud: e se la Val d’Aosta (dal 272,5% al 310,4%) e il Trentino Alto Adige (dal 139,6% al 176,8%) esprimono valori dovuti alla produzione di energia superiore alla richiesta interna, grazie all’apporto dell’idroelettrico, vale la pena far notare l’aumento considerevole anche in regioni del centro come l’Umbria, passata dal 17,5% al 47,8%, o il Molise (dal 16,6% all’89,3%), e quello esponenziale espresso nelle regioni meridionali come Puglia (dal 3,3 al 44,3%), Basilicata (dal 7,2 al 65%), Calabria (dal 12,6 al 79,8%) e Sicilia (dallo 0,5 al 23,6%). (Andrea Ballocchi - www.tekneco.it)

 


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