FATTI E PERSONE

L’agroalimentare italiano “assume”

L’agroalimentare italiano non è solo un pilastro economico, soprattutto sul fronte export, il cui valore nel 2014 ha raggiunto il record storico di 34,3 miliardi di euro (dati Istat). Ma, con le oltre 700.000 aziende della filiera, è anche un argine alla disoccupazione dilagante: il 29% delle aziende del settore alimentare assumerà ancora nel 2015 (almeno stagionali), il 63% non ridurrà l’organico, e solo l’8% prevede tagli. Emerge da “Work in Food - Future Jobs Trends in the Food Industry” del colosso del lavoro ManpowerGroup, presentata a Milano. Ma il Belpaese, in questo senso, non vanta un primato, visto che in Europa si dichiara intenzionato ad assumere il 47% delle imprese, che diventa addirittura il 63% negli Stati Uniti. Dall’indagine, che ha coinvolto oltre 440 aziende italiane ed internazionali, emerge che, per l’80% dei casi, le assunzioni saranno focalizzate sulla produzione. Solo il 43%, invece, pensa di investire in figure che si occupano di digitale, e ancor meno, il 35%, punterà sull’e-commerce, che non è ancora ritenuto strategico. Il dato curioso arriva sul fronte export: nonostante sia fondamentale per la crescita, solo il 12% investirà in figure dedicate a questo aspetto. (www.winenews.it)

 


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