SALUTE E BENESSERE

Divide l’ipotesi di una nuova tassa su alcolici e cibo spazzatura

Alcolici e cibi spazzatura nemici della dieta e del portafogli: si parla anche per l’Italia di una tassa su alimenti e bevande che mettono a rischio la nostra salute. Già presente in Danimarca e in altri paesi, la tassa sul “junk food” potrebbe essere introdotta in Italia dal governo Monti per finanziare la costruzione di nuovi ospedali.
Diciamolo subito, la tassa sul cibo spazzatura e sull’alcol è ancora un’ipotesi che dovrà essere discussa con le regioni. Ciò no toglie che le diverse esperienze europee ed extra UE parlano di una scelta sempre più diffusa e figlia di un trend che vede le persone obese e in sovrappeso in forte aumento: un “peso” per se stessi e per sistemi sanitari sempre più in bolletta.
Complici le difficoltà economiche, anche l’Italia sembra volersi adeguare all’introduzione di questa particolare tassa di scopo che, in caso di approvazione, verrebbe inserita nel “Patto per la salute” per il periodo 2013-2015. L’obiettivo, come detto, sarebbe quello di finanziare con il ricavato la costruzione o l’ammodernamento degli ospedali.
Difficile stabilire se si tratti di una tassa giusta, sempre che ne esistano per il nostro tartassato portafogli, mentre più facile è provare ad individuare i cibi e le bevande che potrebbero rientrare nella tassazione. Prendendo spunto dai Paesi che hanno già scelto questa via o sono in procinto di farlo, a rischiare sono i prodotti più ricchi in grassi, zucchero o sale, così come gli alcolici con una più elevata gradazione.
Fondamentali, a tal proposito, saranno i limiti stabiliti dal Ministero della Salute, anche se l’esempio danese parla di guerra aperta ai grassi saturi e agli alimenti ipercalorici: dal tradizionale burro alle merendine, passando per gli snack salati e fino ai piatti precotti. Allo stesso modo, la tassazione sugli alcolici potrebbe riguardare solo i liquori, considerata la gradazione elevata, lasciando fuori un prodotto nazionale come il vino. Proprio l’ipotesi di una “tassa sul vino” è stata esclusa da Renato Balduzzi, attuale ministro della Salute, in un’intervista a Il Mattino. Nella lista potrebbe rientrare invece la caffeina, già nella lista ungherese, anche se la classica tazzina di caffè potrebbe salvarsi… a differenza degli energy drink. (http://www.jugo.it)



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