SALUTE E BENESSERE

Mucca pazza: per Oie Italia è a rischio trascurabile
L'Organizzazione mondiale per la sanità animale (Oie), con risoluzione adottata ieri nell'ambito dell'Assemblea generale, ha ufficialmente sancito per l'Italia il nuovo stato sanitario per l'encefalopatia spongiforme bovina (Bse), con il passaggio dall'attuale livello di rischio 'controllato' a quello 'trascurabile'


L'Organizzazione mondiale per la sanità animale (Oie), con risoluzione adottata il 28 maggio nell'ambito dell'Assemblea generale, ha ufficialmente sancito per l'Italia il nuovo stato sanitario per l'encefalopatia spongiforme bovina (Bse), con il passaggio dall'attuale livello di rischio 'controllato' a quello 'trascurabile'. A riferirlo è il ministero della Salute in una nota.
Il livello di rischio trascurabile è il migliore sulla base della classificazione in tre categorie: trascurabile, controllato e indeterminato. Insieme a Giappone, Israele, Olanda, Slovenia e Usa, l'Italia - spiega il dicastero di Lungotevere Ripa - va ad aggiungersi agli attuali 19 Paesi, sui 178 aderenti all'Oie, che hanno raggiunto la qualifica sanitaria di rischio 'trascurabile'. Il raggiungimento di un risultato così importante è "il frutto di un costante lavoro, iniziato nel 2001, effettuato dai nostri servizi veterinari centrali e territoriali, dai laboratori degli Istituti zooprofilattici sperimentali, dal Centro di referenza nazionale e dall'Istituto superiore di sanità".
Le misure sanitarie adottate, tra le quali il costante monitoraggio attraverso l'effettuazione di oltre 7 milioni di esami diagnostici, sono stati - spiega il ministero della Salute - gli strumenti fondamentali per questo importante successo. Oltre che una garanzia di alto livello di tutela della salute del consumatore, questo riconoscimento di livello internazionale potrà avere per il nostro Paese notevoli ricadute positive anche sul fronte del commercio internazionale dei prodotti alimentari e non di origine bovina. Il riconoscimento di una favorevole situazione epidemiologica potrà infatti consentire l'ampliamento dell'esportazione di carni bovine e di prodotti derivati quali la bresaola. (www.adnkronos.com)


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